Un successo su tutti i fronti. Promossa, insieme al Consorzio AlmaLaurea, dal Comitato Regionale Giovani Imprenditori di Unindustria Calabria, guidato da Vincenzo Giovanni Squillacioti, e dal Comitato Giovani Imprenditori di Confindustria Vibo Valentia, presieduto da Gaetano Portaro, la prima edizione di “Welcome Back, Talents!” ha segnato un punto di svolta nel dibattito sul futuro del capitale umano in Calabria. Evento fortemente voluto che ha coinvolto università, istituzioni e giovani professionisti in un confronto franco, ambizioso e concreto.
Una fotografia nitida: chi parte, perché lo fa e cosa cerca
Tra i momenti più significativi della giornata, la presentazione del report AlmaLaurea 2025 “Profili ad alto potenziale: i Calabresi che crescono lontano”. Uno studio aggiornato e dettagliato che restituisce un’immagine chiara e a tratti allarmante:
– il 65% degli studenti calabresi sceglie un ateneo fuori regione;
– oltre il 70% dei laureati rimane al Nord o all’estero dopo la laurea;
– i corsi più frequentati fuori regione? Area economico-giuridica (30,3%), STEM (26,6%) e sanitaria (23,4%)
I motivi? Opportunità professionali insufficienti, retribuzioni basse e scarsa mobilità sociale. Il tasso di occupazione a un anno dalla laurea è più alto per chi ha studiato fuori regione (54,5%) rispetto a chi ha frequentato un ateneo calabrese (49,2%). Nonostante tutto, il 72% dei laureati calabresi che ha studiato nella propria terra sarebbe disponibile a lavorare nella provincia di residenza. Un dato che smentisce il luogo comune dell’”emigrazione irreversibile” e apre invece una finestra di opportunità da cogliere.
Dalle parole ai fatti: le proposte dei Giovani Imprenditori
L’evento non è stato solo un momento di ascolto, ma anche di riflessione e proposta. In quest’ottica, Confindustria Giovani Calabria ha inteso presentare una piattaforma di collaborazione strutturata con i tre atenei calabresi, fondata su cinque assi portanti:
– co-progettazione dell’offerta formativa;
– orientamento al lavoro sin dalle scuole superiori;
– valorizzazione della ricerca e dei dottorati industriali;
– formazione imprenditoriale integrata;
– innovazione condivisa tra accademia e impresa.
Contestualmente, è stato lanciato un appello alla creazione di uno spazio permanente di confronto operativo, dove università, imprese, terzo settore e pubblica amministrazione possano lavorare insieme per trattenere chi vuole restare, accogliere chi vuole tornare e valorizzare chi vuole investire.

Leadership, comunità attrattive e narrazioni nuove
Durante la seconda tavola rotonda, Francesco Biacca, Ceo di Evermind, ha lanciato una sfida culturale: “Serve un cambio di paradigma. Parliamo di educazione, non solo di formazione. Valorizziamo tutti i talenti, non solo quelli accademici. Ripensiamo il Mezzogiorno come un laboratorio di innovazione sociale, non come un luogo da abbandonare”.
Una riflessione accolta con entusiasmo, che ha riacceso il dibattito sulla necessità di costruire comunità attrattive, capaci di offrire stabilità lavorativa, leadership diffusa, smart-working, accesso all’innovazione e – soprattutto – una qualità della vita sostenibile. Dati alla mano, chi lavora in Calabria ha una maggiore propensione al lavoro autonomo (26,4% contro 10,4%) ma guadagna in media -10% rispetto a chi lavora fuori.
Una risposta a chi parla di territori “destinati a scomparire”
In riferimento alle dichiarazioni del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Raffaele Foti, secondo cui alcune aree sarebbero “destinate a scomparire”, il Comitato Giovani ha espresso preoccupazione e fermezza: “Non accettiamo profezie di rassegnazione. La Calabria ha un potenziale enorme. Quello che manca è una strategia condivisa e la volontà politica di investire davvero nei territori”.
Dal confronto alla costruzione
“Con questo evento – dichiarano Portaro e Squillacioti – abbiamo voluto aprire una fase nuova: quella della responsabilità e della proposta. I giovani calabresi non vogliono fuggire, vogliono poter scegliere. Ma per scegliere di restare o tornare, serve un ecosistema che li riconosca come risorsa, non come problema. Le imprese hanno un ruolo decisivo: devono diventare luoghi di innovazione e vita, capaci di accogliere competenze, ambizioni e sogni”.
Prossima tappa: istituzionalizzare il cambiamento
“Welcome Back, Talents!” diventerà un appuntamento fisso, un laboratorio permanente per monitorare l’evoluzione dei flussi formativi, valutare l’efficacia delle politiche attive e creare un vero e proprio sistema di attrazione dei talenti calabresi.
Perché il capitale umano è il primo vero investimento strategico che la Calabria può e deve fare.