Centro don Mottola, la convenzione tarda ad arrivare. Scontro all’interno dell’Asp

L'intesa era stata raggiunta due settimane fa tra il commissario Battistini ed il responsabile del Medical center di Drapia
don mottola

L’Asp non dà segni di vita in merito all’incontro che si sarebbe dovuto tenere entro il prossimo 15 agosto per la firma della convenzione con il “Medical Center don Mottola” di Drapia e i componenti del “Comitato dei caregivers” sono pronti a dar fiato alle trombe della protesta. Dopo gli impegni assunti dal management dell’Asp nel corso dei recenti incontri tenutisi anche in presenza del garante regionale della Salute Anna Maria Stanganelli, tutto sembrava andare per il meglio. Le parti si sarebbero dovute incontrare entro il prossimo 15 agosto per sottoscrivere la convenzione necessaria per consentire ai pazienti del don Mottola di Drapia di usufruire di cure e assistenza gratuite. Al momento, di questo incontro non c’è traccia.

Verso una protesta eclatante

Verso una protesta eclatante

Tra i caregivers la delusione è tanta e l’idea di andare verso una forma di protesta eclatante col coinvolgimento dell’intero territorio vibonese sta lievitando di ora in ora. Cominciano, peraltro, a farsi strada riflessioni non del tutto infondate e che il portavoce del Comitato dei caregivers, Mimmo Riso, non ha difficoltà ad esternare.

Uno dei tanti incontri tra i vertici dell’Asp di Vibo, rappresentanti del Don Mottola e componenti del comitato


“Il commissario Asp Antonio Battistini – afferma – parrebbe intenzionato a trovare in tempi rapidi una soluzione per i pazienti della struttura vibonese, dando disposizioni per la ricerca delle risorse finanziarie necessarie a contrattualizzare il don Mottola e per la stesura della relativa delibera. La sensazione è che si stia andando a profilare – prosegue – uno scontro all’interno dell’Asp tra il commissario e i dirigenti tecnici, a partire dal direttore del Distretto Raffaele Bava e dal direttore amministrativo Elisabetta Tripodi. Costoro, infatti, sembrerebbero più in linea con le direttive impartite da esponenti politici locali, primo fra tutti il consigliere regionale Michele Comito, assai vicino al governatore della Calabria, il cosentino Occhiuto. Altrimenti – aggiunge il dottor Riso – non si spiegherebbe l’intervento del rappresentante regionale al tavolo tecnico tenuto qualche settimana fa nell’ufficio del generale Battistini”.

Il dubbio

Conseguenziale un dubbio che appartiene un po’ a tutti i caregivers del don Mottola di Drapia. “C’è da chiedersi – continua il portavoce del Comitato – se davvero il commissario straordinario dell’Asp sarà nelle condizioni di andare al muro contro muro con la politica, con il rischio di sconvolgere gli equilibri nella sanità privata regionale, ridando al territorio vibonese le risorse ingiustamente sottratte a vantaggio di altre province. Sarebbe anche interessante capire – aggiunge – da che parte sta il garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli, e se in questa diatriba la stessa è disponibile a costituire un asse con il generale Battistini per risolvere la questione del don Mottola”.

“La sfida – conclude – è aperta. Da una parte c’è il diritto alla salute dei cittadini, come garantito dalla Costituzione, dall’altra parte c’è l’arroccamento della politica per non stravolgere gli assetti consolidati in materia di spesa sanitaria. Sarà un duro braccio di ferro e c’è da scommettere che alla fine verrà fuori il volto di coloro che, pur essendo politicamente espressione del territorio, nei fatti sono alleati con chi utilizza le risorse della sanità per salvaguardare i propri interessi elettorali”.

I caregivers del Don Mottola, tra l’altro, colgono un’altra contraddizione nella presenza all’inaugurazione delle Centrali operative territoriali di Nicotera e Pizzo, al seguito del management aziendale, del consigliere regionale Comito. “La sua partecipazione – dicono – gli consentirebbe di intestarsi il merito di qualcosa che non gli appartiene specialmente nel momento in cui lo stesso consigliere starebbe osteggiando la regolarizzazione di quelle strutture che, poi, dovrebbero essere gestite dalle Centrali operative territoriali”.

Il Comitato dei caregivers del don Mottola di Drapia è in stato di agitazione permanente e si starebbero già valutando le iniziative da intraprendere per accendere la miccia della protesta coinvolgendo l’intero Vibonese.

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