A pochi giorni dalla conclusione della stagione estiva, personale della Capitaneria di porto, dell’Arma e dell’Asp piomba nella parte di arenile a Sud di Nicotera Marina sequestrando una decina di carrelli per il trasporto delle barche parcheggiati in una zona appartenente al demanio marittimo e al confine con l’area occupata dalla Lega Navale. Gli stessi carrelli apparterrebbero a privati e il sequestro esclude ogni responsabilità per la stessa Lega Navale, che, comunque, è stata sottoposta a visita ispettiva per verificare la regolarità di tutti i natanti.
Il mancato rispetto della distanza delle barche dalla battigia
Il mancato rispetto della distanza delle barche dalla battigia
Alla struttura, gestita dai soci della Lega, sarebbe stato contestato il mancato rispetto della distanza delle barche dalla battigia, circa 4 metri anziché 5. Misure queste del tutto opinabili perché la spiaggia cambia continuamente profilo e, comunque, in alcun modo veniva intralciato il passaggio dei bagnanti. Sono stati richiesti anche altri documenti che il responsabile della Lega, Biagio D’Ambrosio, si premurerà di consegnare agli uffici richiedenti in tempi brevi. Non ha mancato di suscitare curiosità la presenza del personale dell’Asp.
Da rimarcare che la Lega Navale è un ente pubblico senza scopo di lucro, ha carattere associativo e, oltre a gestire corsi gratuiti di vela, nuoto, pesca e tutela dell’Ambiente, è impegnata costantemente in azioni mirate alla tutela del mare. In Italia vanta 254 sezioni con circa sessantamila soci, mentre a Nicotera i tesserati sono circa 150. La base di Nicotera, tra Tropea e Scilla, è l’unico punto di approdo per barche da diporto e opera in piena sintonia con la Capitaneria di porto.
“Siamo del tutto estranei ad ogni forma di abusivismo perpetrata da privati – afferma il presidente D’Ambrosio – e abbiamo offerto al personale che si è presentato per i controlli la nostra massima collaborazione. Lo dimostra anche il fatto, che ogni volta che viene richiesto il nostro intervento non ci tiriamo mai indietro. Nei giorni scorsi – aggiunge – su richiesta della Capitaneria di porto di Gioia Tauro, siamo tempestivamente usciti in mare con un nostro mezzo per prestare soccorso ad una barca in difficoltà. Laabbiamo rimorchiata e portata a riva mettendo in sicurezza le due persone spaventate che si trovavano a bordo. Per questa operazione abbiamo ricevuto manifestazioni di gratitudine dagli interessati e dalla stessa Capitaneria. Questo fa parte della nostra missione – conclude Biagio D’Ambrosio – e questo continueremo a fare, sempre se ci sarà consentito”.