Dinami si oppone a un’antenna 5G nel centro abitato. Ma non chiude definitivamente le porte

Il consiglio comunale si è riunito nella frazione Melicuccà per prendere in considerazione la richiesta dell'azienda. Al vaglio altre ipotesi

Il consiglio comunale di Dinami si è espresso all’unanimità contro l’ubicazione di un’antenna 5G nel centro cittadino della frazione di Melicuccà, in viale Aldo Moro. Un “no” che non è categorico, in quanto tali impianti sono considerati di primaria importanza. In pratica il civico consesso ha sospeso ogni decisione e rimane aperto all’individuazione di altro sito, da concordare eventualmente con le ditte che ne hanno fatto richiesta (Infrastrutture wireless italiane Spa, Inwit Spa) per realizzare una stazione radio base Tim. Durante la seduta si è registrato l’intervento di Francesco Principato, assessore al comune di Serrata ed esperto in materia, che ha spiegato il funzionamento di tali infrastrutture, i possibili rischi per la salute e, quindi, l’opportunità di ubicarle a una certa distanza dalle case, poiché, appunto, ad esse non vi si può opporre.

E, appunto, a seguito di sopralluogo presso il sito prescelto si è evidenziato che esso è pertinente a private abitazioni e case popolari, in cui vivono tante famiglie e bambini, ed è vicino al campo sportivo, area di quotidiana frequentazione che ospita le scuole calcio di ogni categoria calcistica. Pertanto è da preservare, per scongiurare eventuali danni alla salute dei cittadini. Da qui, dunque, la dichiarazione di inidoneità da parte del primo cittadino, contestuale alla disponibilità a convergere su un terreno alternativo, anche comunale ma possibilmente fuori dalla perimetrazione urbana o, comunque, a debita distanza dalle case.

E, appunto, a seguito di sopralluogo presso il sito prescelto si è evidenziato che esso è pertinente a private abitazioni e case popolari, in cui vivono tante famiglie e bambini, ed è vicino al campo sportivo, area di quotidiana frequentazione che ospita le scuole calcio di ogni categoria calcistica. Pertanto è da preservare, per scongiurare eventuali danni alla salute dei cittadini. Da qui, dunque, la dichiarazione di inidoneità da parte del primo cittadino, contestuale alla disponibilità a convergere su un terreno alternativo, anche comunale ma possibilmente fuori dalla perimetrazione urbana o, comunque, a debita distanza dalle case.

 Dichiarazione già trasmessa tramite portale Suap. Vari gli interventi a fine lavori, anche del consigliere di minoranza Carmelo Callà, tutti concordi con la decisione assunta dalla civica assemblea. Ora si attende la risposta delle ditte interessate e la loro disponibilità al confronto e a successivi sopralluoghi congiunti su siti alternativi del vasto territorio comunale.

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