Cambio di guardia ai vertici dell’Asp. Senza troppi clamori, il generale Antonio Battistini cede il posto di comando alla terna commissariale inviata dal ministero dell’Interno e composta dal prefetto in quiescenza Vincenzo Piscitelli, dal responsabile di Azienda zero Gandolfo Miserendino e dal dirigente Gianluca Orlando.
Da oggi, torna a tempo pieno bell’Asp di Catanzaro. il passaggio di consegne, con ogni probabilità, gli è tornato utile per illustrare alla triade subentrante gli aspetti essenziali del lavoro svolto negli ultimi sedici mesi di gestione e i risultati ottenuti. Di sicuro avrebbe voluto dare continuità al suo impegno e, soprattutto, agli interventi già avviati tanto nel capoluogo che nella periferia. Quella periferia che ormai fatica a contenere quei malumori che lievitano, quotidianamente, tanto nelle zone interne che sulla costa, a cominciare da Nicotera la cui situazione dovrebbe costituire una priorità per la commissione straordinaria. Gli elementi posti a base del malcontento non dovrebbero essere ulteriormente sottovalutati. E l’elenco dei “guai” è lungo.
Da oggi, torna a tempo pieno bell’Asp di Catanzaro. il passaggio di consegne, con ogni probabilità, gli è tornato utile per illustrare alla triade subentrante gli aspetti essenziali del lavoro svolto negli ultimi sedici mesi di gestione e i risultati ottenuti. Di sicuro avrebbe voluto dare continuità al suo impegno e, soprattutto, agli interventi già avviati tanto nel capoluogo che nella periferia. Quella periferia che ormai fatica a contenere quei malumori che lievitano, quotidianamente, tanto nelle zone interne che sulla costa, a cominciare da Nicotera la cui situazione dovrebbe costituire una priorità per la commissione straordinaria. Gli elementi posti a base del malcontento non dovrebbero essere ulteriormente sottovalutati. E l’elenco dei “guai” è lungo.
Da oltre tre anni – e questo è semplicemente vergognoso – i medici in servizio nella guardia medica di Nicotera aspettano invano che venga fornito un frigorifero per la conservazione dei medicinali salvavita (adrenalina, atropina, antispastici, ecc.), che, naturalmente, non possono essere disponibili in caso di necessità.
Da oltre tre anni aspettano pure che vengano forniti computer, bombola d’ossigeno portatile e telefono. Le richieste sono state ripetute più volte; addirittura dall’Asp si sono anche scomodati i tecnici per qualche inutile sopralluogo. In concreto, non è mai cambiato nulla. Per il frigorifero, tra l’altro, il commissario Antonio Battistini si è più volte interessato personalmente impartendo disposizioni per l’acquisto immediato. Dagli uffici si è sempre risposto positivamente, ma, in realtà, nella guardia medica non è mai cambiato nulla.
Medicina sul territorio trascurata
Il tutto non può che dimostrare, ove ce ne fosse bisogno, che la medicina sul territorio è sempre più lontana dalle esigenze degli utenti. Alla guida dell’Asp si avvicendano i commissari straordinari – cinque negli ultimi cinque anni – ma di straordinario nelle strutture periferiche accade davvero poco. L’auspicio è che la commissione appena insediatasi riesca a invertire il trend negativo. Nicotera, poi, è l’emblema di quel che potrebbe essere e non è. Accade un po’ di tutto. Dalle cose buone alle cose su cui, magari, qualcuno dovrebbe seriamente riflettere. L’immunità potrebbe non durare sempre.
Rimarcato il fatto che il generale Antonio Battistini, nei suoi sedici mesi di gestione, ha dedicato alla sanità nicoterese particolare attenzione rispolverando e mettendo in cantiere, con la fattiva collaborazione degli uffici competenti, progetti in sonno da tempo (Casa di Comunità, Centrale operativa territoriale, recupero facciata esterna dell’ospedale, acquisto apparecchiature, ecc.), va sottolineato pure che la non collaborazione, al limite della strafottenza, di altri uffici, non hanno reso possibile il salto di qualità dei servizi poliambulatoriali e della guardia medica. Atteggiamenti quelli posti in essere dagli uffici dell’Asp che la terna commissariale appena insediatasi non dovrebbe tardare a prendere in considerazione anche perché ci sono problemi che provocano solo disagi, ma ci sono anche problemi che potrebbero mettere a rischio la vita della gente.
Indispensabile un punto di pronto intervento
A tutto ciò si aggiunga che alcuni ambulatori continuano a restare scoperti nonostante i continui annunci di attivazione, mentre altri operano in maniera precaria per mancanza di apparecchiature o per numero ridotto di ore. Gli specialisti vengono assunti per Nicotera e, probabilmente, dirottati altrove.
Si aggiunga pure il fatto non irrilevante che il laboratorio di radiologia, che svolge un lavoro meritorio sul territorio, in caso di assenza del tecnico per ferie o per malattia, rimane chiuso perché nessuno si preoccupa di farlo sostituire, e il quadro che si delinea non è proprio confortante. Anzi appare del tutto preoccupante se si considera che, nonostante le tante sollecitazioni da parte di sindaci, associazioni e forze politiche, Asp e Regione continuano a nicchiare sulla assoluta necessità di realizzare a Nicotera un punto di pronto intervento. Il solo fatto che la città si trovi a trenta km da Tropea e a trenta km da Vibo e che per arrivare in uno dei due nosocomi bisogna superare seri ostacoli, dovrebbe spazzare via ogni dubbio.
Purtroppo, così non è perché il diritto alla salute, a queste latitudini, continua ad essere considerato un optional.