Donazione di organi, le testimonianze dei trapiantati di Bergamo in tour a Tropea (foto)

Il loro racconto ha suscitato particolare emozione nei ragazzi che sono rimasti colpiti vivendo una esperienza importante, carica di significato

C’è un filo sottile che lega la vita e la morte. E ci sono tante storie di morte e di vita che si intrecciano attraverso la donazione degli organi. Una parte della vita strappata tragicamente viene ricucita e sopravvive. Così sono sorte tante esperienze di rinascita. Come è accaduto alla giovane vita di Tania Conocchiella, scomparsa tragicamente nel 1999, che ha donato i suoi organi e ha fatto rinascere altre giovani vite. I suoi genitori, Angela Frati e Giuseppe Conocchiella, hanno dato vita ad una associazione per ricordare il gesto e la storia di questa ragazza di appena 21 anni, ma anche per sensibilizzare i giovani e meno giovani alla donazione.

L’emozione dei ragazzi

L’emozione dei ragazzi

Un impegno che portano avanti con passione, testimoniando ed esortando alla donazione degli organi, come a Tropea, l’1 ottobre pomeriggio all’ospedale e poi, il 2 ottobre al Liceo scientifico “F.lli Vianeo” dell’IIS “P. Galluppi”. Il loro racconto ha suscitato particolare emozione nei ragazzi che sono rimasti colpiti vivendo una esperienza importante, carica di significato come ha raccontato lo stesso DS Nicolantonio Cutuli, impegnandosi a organizzare altri momenti sul tema della donazione.

Il racconto, i sentimenti, la memoria che rinnovano la storia di questa giovane ragazza, primo esempio di donazione nella provincia di Vibo Valentia, sono rimasti scolpiti nella storia esistenziale degli studenti che hanno voluto manifestare le loro emozioni sia quando l’Associazione Amici del Trapianto di Fegato di Bergamo, in un tour in Calabria per la ricorrenza del XX anniversario della nascita dell’associazione, incontrando tanti giovani nelle diverse scuole e gli operatori sanitari nei diversi presidi ospedalieri.

Un percorso di rinascita

Un percorso ciclistico nelle diverse province per testimoniare la loro rinascita attraverso uno sport popolare, ma simbolo di fatica, come il ciclismo. Con la carovana anche un trapiantato di 82 anni. Sono le esperienze forti che riescono ad attraversare le singole storie, a creare risonanze su un tema che ancora deve maturare nella coscienza delle comunità, per pregiudizi e soprattutto per mancanza di corrette informazioni. Queste difficoltà sono state sollevate dal responsabile del Coordinamento trapianti della Regione Calabria Pellegrino Mancini durante l’incontro all’ospedale di Tropea, il quale con rammarico ha fatto riferimento ad una donna di 44 anni scomparsa tragicamente a cui non è stato possibile prelevare gli organi in quanto non aveva fatto nessuna dichiarazione in merito e i familiari non hanno consentito il prelievo.

L’incontro si è svolto nell’atrio del reparto di Nefrologia e Dialisi. Nell’occasione tanti gli esponenti e i responsabili sanitari e delle associazioni che hanno gremito la sala. Ad organizzare e a coordinare gli interventi Teresa Ingegnieri, dirigente del reparto di Nefrologia e Dialisi e responsabile dei Trapianti del nosocomio di Tropea. Oltre al direttore del Centro regionale Trapianti Mancini, e ai componenti della carovana dei trapiantati, con loro il presidente dell’Associazione “Amici del Trapianto di Fegato di Bergamo” Marco Bossoli, il direttore sanitario “Granfondo” Mariangelo Cossolini, insieme ad Angela Frati e Pino Conocchiella (Aido Briatico), Rossella Iannello (presidente Aned) e i diversi rappresentanti dell’Avis Caterina Forelli (Vibo), Cosma Gallizzi (Limbadi), Enzo Ferraro (Tropea).

Il mondo del volontariato

Tanti i volontari presenti dell’Ail, dell’Admo, di Insieme per un respiro e i Boy scout Tropea (rappresentati da Giuseppe Eutichio), i cavalieri dell’O.M. rappresentati da Giuseppe Barone, il Rotary Tropea con Pino Romeo, Inner Wheel Tropea con Vittoria Saccà. Anche le forze dell’ordine: la Guardia di Finanza con il luogotenente Francesco Mangari, i Carabinieri di Tropea con il tenente Giuseppe Garozzo, la polizia Municipale di Tropea e il sindaco di Rombiolo Caterina Contartese.

Esperienze di sofferenza, attesa e rinascita

Protagonisti sono stati i componenti della carovana con le loro testimonianze raccontando le esperienze di sofferenza, di attesa e infine di rinascita, in cui è emerso il sentimento di gratitudine per chi ha donato. Un sentimento che ritroviamo sublimato nelle parole dello scrittore Vasilij Grossman, in Il bene sia con voi! Appunti di viaggio (1962-1963): “Il dono supremo dell’umanità è il dono della bellezza spirituale, della nobiltà d’animo, della magnanimità e del coraggio del singolo in nome del bene. È il dono dei cavalieri e fanti timidi e senza nome che con le loro imprese fanno sì che l’uomo non si trasformi in bestia.”

La XVIII edizione della “Granfondo ciclistica dei Trapiantati” ha avuto la collaborazione di diversi enti sia istituzionali che associativi. In primo luogo la fondamentale collaborazione del Coordinamento trapianti della Regione Calabria. Il tour è iniziato il 30 settembre ed è partito da Reggio Calabria, il giorno successivo è approdato prima a Rosarno (IIS “Piria”), poi nel pomeriggio a Tropea con l’incontro (ore 17) al Presidio ospedaliero nell’atrio del Reparto di Nefrologia e Dialisi, coordinato dalla responsabile, la dott.ssa Teresa Ingegnieri.

Nei giorni successivi (3 ottobre e 4 ottobre) la carovana ha toccato altre località con incontri sia ai presidi ospedalieri che nelle scuole: a Catanzaro IIS Petrucci; a Crotone Liceo scientifico “Filolao”. Il tour si è concluso il 4 ottobre al Presidio ospedaliero di Cariati (CS). In questo percorso tanti studenti e associazioni hanno partecipato nelle diverse tappe. L’organizzazione degli incontri hanno avuto il supporto del personale del reparto di Nefrologia e Dialisi, delle associazioni Aned, Aido, Admo, Ail e Avis.  

L’incontro al Liceo scientifico di Tropea F.lli Vianeo

Ad accogliere la carovana dei ciclisti, rappresentati dal presidente Marco Bozzoli e dal vicepresidente, dottor Mariangelo Cossolini (già direttore del Coordinamento Prelievo e Trapianto di organi dell’ASST Papa Giovanni XXII di Bergamo) tre studentesse nei panni di hostess del Tecnico Turistico, le classi Quinte del Liceo scientifico (sezioni A B e C) e la IV C. Ad introdurre l’incontro Alessandra De Luca (VB) che ha avuto il compito anche di coordinare i vari momenti. Nel suo intervento di saluto il DS dell’Istituto d’Istruzione Superiore “P.Galluppi” Nicolantonio Cutuli ha messo in luce l’importanza di questi incontri per sensibilizzare sulla donazione degli organi con l’impegno di organizzare altri eventi con le associazioni del territorio.

In un’atmosfera carica di intensa partecipazione emotiva gli studenti si sono sentiti coinvolti e hanno vissuto l’incontro con commozione. In particolare il racconto di Pino Conocchiella che insieme alla moglie, Angela Frati, hanno fondato il gruppo Aido “Tania Conocchiella” di Briatico, l’associazione di volontariato che quest’anno compie 25 anni. Un quarto di secolo di impegno per rinnovare la storia e la memoria della loro figlia. Dopo la tragica morte di Tania (5 agosto 1999, all’età di 21 anni) sono stati donati organi e tessuti che hanno permesso a diversi pazienti in attesa di trapianto di poter rinascere. È stata la prima donatrice d’organi del Vibonese e per questo gesto di grande altruismo le è stata assegnata una Medaglia d’oro da parte della Provincia di Vibo.

Esperienza formativa

Oltre a commuovere, le testimonianze hanno fatto vivere agli studenti un’esperienza altamente formativa. Non solo per le informazioni preziose su un tema che già conoscevano ma – hanno sottolineato alcuni studenti – “sentire il racconto della loro esperienza di vita ha avuto un impatto comunicativo nuovo per noi, con testimonianze profonde e toccanti”. A ribadire il valore e il significato dell’incontro tre studentesse della VA, Giorgia, Aurora e Karol, spiegando che “il messaggio di donare, di diventare donatori, senza paure e pregiudizi, ha avuto un grande impatto”.

Ad emergere soprattutto il messaggio umano di questi momenti perché si comunicano direttamente i sentimenti attraverso delle esperienze che sono parto di una drammatica sofferenza, come hanno sottolineato diversi studenti della V B: “Interessante soprattutto a livello umano, perché argomenti come questi non li abbiamo mai affrontati in modo approfondito, quindi ci è stata offerta la possibilità di capire quanto sia importante donare.” Inoltre, hanno aggiunto, “donare è un atto d’amore verso chi ha bisogno perché la sofferenza per loro può diventare speranza”. A farli emozionare profondamente e riflettere, la testimonianza del padre di Tania, Pino Conocchiella, in quanto hanno compreso “quanto dolore possa provare un genitore quando viene colpito da una perdita affettiva e il coraggio che trova nel dare ad altri la possibilità di vivere”.

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