Il poliziotto Rodolfo Ruperti presto Questore. Vicario a Pisa è stato promosso dirigente superiore

Il suo passato costellato da una serie di operazioni coordinate dalla Dda contro le cosche della 'ndrangheta, le organizzazioni camorristiche e gruppi di Cosa Nostra

Il primo dirigente Rodolfo Ruperti, vicario del Questore a Pisa, è stato promosso dirigente superiore e nelle prossime settimane avrà adeguato incarico commisurato alla nuova qualifica, tra cui la concreta possibilità di un incarico da Questore.  Ruperti, arrivato a Pisa nel dicembre del 2021, è nato a Crotone nel 1965. Il suo è stato un passato da poliziotto di prima linea. Le sue indagini contro le cosche della ’ndrangheta e della camorra hanno rappresentato un fiore all’occhiello per la Polizia di Stato e per tutti coloro i quali hanno sempre creduto nello Stato e nella legalità.

Resteranno scolpiti negli annuari della lotta alla criminalità in particolare le operazioni che Ruperti da capo della squadra mobile di Vibo ha coordinato contro le cosche della ’ndrangheta del Vibonese e in particolare contro la potente consorteria dei Mancuso di Limbadi; per poi dedicarsi a sgominare le complesse organizzazioni criminali del Lametino e del Catanzarese nel periodo in cui è stato chiamato a dirigere la  Mobile di Catanzaro.

Resteranno scolpiti negli annuari della lotta alla criminalità in particolare le operazioni che Ruperti da capo della squadra mobile di Vibo ha coordinato contro le cosche della ’ndrangheta del Vibonese e in particolare contro la potente consorteria dei Mancuso di Limbadi; per poi dedicarsi a sgominare le complesse organizzazioni criminali del Lametino e del Catanzarese nel periodo in cui è stato chiamato a dirigere la  Mobile di Catanzaro.

Emblematiche le parole dell’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, nel periodo in cui Rodolfo Ruperti era stato scelto per assumere la guida della Mobile di Caserta combattendo in prima linea le organizzazioni camorristiche che operavano sotto il controllo dei cosiddetti Casalesi e dove i risultati sono stati più che lusinghieri. <Contro il crimine organizzato – commentò il ministro Maroni durante una visita in Campania – dobbiamo esportare il modello Caserta>.

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