Mileto, Giordano torna a sorridere: eravamo certi di aver operato con la massima correttezza

Il primo cittadino aggiunge: Non c'è mai stato nè ci sarà mai alcun legame con la criminalità organizzata

Per il sindaco Fortunato Salvatore Giordano e per la sua amministrazione, nonché per la cittadinanza miletese, torna, finalmente, il sereno. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dopo una logorante attesa, ha posto fine alle ansie collettive optando per il non scioglimento dall’ente comunale alla cui porta, la mattina dello scorso 11 dicembre, un po’ a sorpresa, aveva bussato la commissione d’accesso inviata dal prefetto Giovanni Paolo Grieco. Una decisione la sua presa a seguito di quanto emerso nell’inchiesta “Maestrale-Carthago” condotta dalla Dda di Catanzaro. Il rappresentante territoriale del Governo, evidentemente, voleva vederci chiaro sull’operato degli amministratori del passato anche per capire, probabilmente, se l’andazzo negativo avesse spinto i suoi tentacoli sino a oggi.

Quindici giorni per cambiare

Quindici giorni per cambiare

Alla resa dei conti, la Giunta Giordano ha retto bene all’urto della Commissione d’accesso e del Prefetto e dalla capillare verifica effettuata in un interminabile semestre ne è venuta fuori solo con qualche lieve graffio che dovrà rimarginare in quindici giorni. Tanto è il tempo concesso dallo stesso Prefetto al sindaco Giordano per porre fine alla “mala gestio” emersa durante i controlli ispettivi, adottando tutti gli interventi indispensabili per combattere l’evasione dei tributi locali e le possibili disfunzioni nelle procedure d’appalto, nelle forniture e nei servizi. “Consigli” di cui il primo cittadino sta facendo tesoro nell’ambito di una leale collaborazione che può far guardare al futuro con più tranquillità. A partita praticamente chiusa, comunque, qualche perplessità sull’operato di Prefettura e ministero dell’Interno resta. Si fatica a capire, in particolare, come mai, in assenza dei motivi “concreti, univoci e rilevanti” previsti dall’art. 143 del Tuoel, siano passati undici mesi, andando oltre i termini previsti dallo stesso Tuoel, prima di arrivare alla decisione finale.

Le perplessità

Undici mesi che per i protagonisti della vicenda possono aver significato notti insonni, preoccupazione, incertezze, paure. Un’attesa così lunga non ha tanti precedenti. Probabilmente, l’unico caso è riconducibile al Comune di Fondi, tra il 2008 e il 2010, ma la situazione, a quelle latitudini, era molto più ingarbugliata. Ma ci sono anche altri dubbi sul caso Mileto. Perchè, per esempio, il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha votato per lo scioglimento del Consiglio dell’ex capitale normanna e il prefetto tale decisione l’ha proposta al ministro Piantedosi, se, in realtà, tutto si riduceva a qualche ininfluente irregolarità amministrativa che, ora, si può sanare in soli quindici giorni? Non era preferibile archiviare ogni cosa in partenza senza esporre amministratori e cittadini ad un estenuante stillidicio psicologico? E c’è un altro elemento di curiosità da rilevare. Perchè non viene data notizia del decreto con cui il ministro Piantedosi, a norma del comma 7 dell’art. 143 del Tuoel, avrebbe dovuto comunque concludere, per come era già stato fatto col Comune di Nicotera nella primavera scorsa, il procedimento a carico del Comune di Mileto? Si ha notizia solo della nota con cui il prefetto Grieco invita il sindaco Giordano, correttamente e a norma del comma 7 bis dell’art.143 del Testo unico, a sanare entro 15 giorni le disfunzioni registrate nel corso dell’ispezione prefettizia.

L’impegno

Ormai, è andata così. I dubbi, però, restano, le certezze pure. E le certezze dicono che il sindaco Giordano e i suoi collaboratori possono continuare a portare avanti, serenamente, il loro programma nell’esclusivo interesse della collettività miletese. “Sono molto soddisfatto dell’esito delle indagini portate avanti dalla Commissione d’accesso – commenta il primo cittadino – Credevo fortemente in un finale di questo tipo perché ero del tutto convinto della correttezza del mio operato e di quello di tutta la maggioranza. Non c’è mai stato né ci sarà mai alcun legame con ambienti controindicati. Riteniamo che sia giusta la lotta portata avanti contro la mafia e la condividiamo. La mia amministrazione – conclude – si adopererà al massimo per far trionfare quei principi di legalità e trasparenza che sono fondamentali per far crescere nel migliore dei modi il nostro territorio”.

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