In una sanità ridotta in macerie il più grande problema è rappresentato dalla carenza di personale. In Calabria le liste d’attesa ospedaliere continuano a rappresentare un problema di significativa importanza, che spinge i cittadini che ne abbiano le possibilità a rivolgersi a strutture private, sostenendo costi elevati, lasciando gli altri in balia delle lunghe tempistiche di accesso alle cure.
Un ospedale congestionato dalle prenotazioni, in affanno, è la descrizione del nosocomio di Lamezia Terme. La drammatica diagnosi arriva dal Comitato 19 Marzo riunitosi stamani in Piazza Mazzini per denunciare le lunghe liste d’attesa della struttura semplice dipartimentale di neuropsichiatria infantile e altri disservizi: “Nel reparto di neuropsichiatria infantile c’è mancanza di personale – dichiara Oscar Branca del coordinamento 19 Marzo – siamo arrivati a centoundici bambini in lista d’attesa che non possono fare logopedia e psicomotricità.”
Un ospedale congestionato dalle prenotazioni, in affanno, è la descrizione del nosocomio di Lamezia Terme. La drammatica diagnosi arriva dal Comitato 19 Marzo riunitosi stamani in Piazza Mazzini per denunciare le lunghe liste d’attesa della struttura semplice dipartimentale di neuropsichiatria infantile e altri disservizi: “Nel reparto di neuropsichiatria infantile c’è mancanza di personale – dichiara Oscar Branca del coordinamento 19 Marzo – siamo arrivati a centoundici bambini in lista d’attesa che non possono fare logopedia e psicomotricità.”
Pazienti che si rivolgono a strutture private per velocizzare i tempi così come sottolinea Giuseppe Gigliotti, dell’associazione malati cronici: “Si pensi che soltanto per fare un prelievo passano ormai quattro, cinque ore quando se vai da un privato in dieci minuti ti fanno il prelievo e ti mandano persino l’esito del risultato via e-mail”.
Lamentele che, però, hanno riguardato anche la presunta mancanza di dialogo tra la direzione del nosocomio e le associazioni: “Perché chi ha in mano la sanità lametina si confronta con chi l’ha distrutta la sanità – ha dichiarato Giuseppe Marinaro, coordinatore dell’associazione malati cronici – con chi ancora continua a buttare fango e robe varie e non con le associazioni che cercano di aiutare per migliorare la qualità, non è possibile che il malato a Lamezia dia fastidio, è questa l’impressione perché la gente oramai non si cura più”.
Le criticità sanitarie non sono problemi isolati, ma interconnessi. Politiche di sostegno ben direzionate e un impegno reale sul territorio per la salute pubblica rappresentano le basi per superare queste sfide e costruire un sistema sanitario locale e regionale meno problematico. Le critiche sulle disfunzioni meritano sicuramente un approfondimento che dia spazio ad un prossimo contraddittorio con i dirigenti Asp.