Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, condividendo in toto la tesi difensiva dell’avvocato Salvatore Sorbilli, ha rigettato l’appello cautelare proposto dalla Dda di Catanzaro contro l’ordinanza del Tribunale di Vibo Valentia che aveva negato la carcerazione di Raffaele Pardea.
Pardea, condannato in primo grado per associazione mafiosa, nell’ambito del processo denominato “Rinascita Scott”, rimane pertanto in libertà ad affrontare il giudizio di appello.
Pardea, condannato in primo grado per associazione mafiosa, nell’ambito del processo denominato “Rinascita Scott”, rimane pertanto in libertà ad affrontare il giudizio di appello.
Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha infatti ritenuto “infondato” e “non meritevole di accoglimento” l’appello proposto dalla Dda, affermando, così come già il difensore di Pardea, l’avvocato Sorbilli, che, sebbene ci sia stata sentenza di condanna in primo grado, quest’ultima non è ancora definitiva e, soprattutto, che “non può in alcun modo, allo stato, prevedersi se e quale sarà l’evoluzione processuale nei successivi gradi, non potendosi escludere che la sentenza di primo grado subisca, nel prosieguo, delle riforme, anche in ipotesi migliorative rispetto alla posizione dell’imputato”.
Inoltre, secondo il Tribunale della Libertà, manca la prova, anche indiziaria, che Pardea, peraltro assolto dal reato-fine di estorsione aggravata abbia posto in essere ulteriori e più recenti condotte, sintomatiche di perdurante pericolosità sociale e di permanenza del vincolo associativo.