La lotta per salvare il “Medical Center don Mottola” dalla chiusura entra nel vivo. Di ora in ora, le novità si rincorrono e le manifestazioni di solidarietà a familiari e dipendenti aumentano. Apparentemente immobili i componenti della commissione straordinaria di stanza nell’Asp di Vibo, che, però, contrariamente al silenzio promanato dal palazzo che li ospita, pare stiano attentamente valutando la situazione per arrivare ad una soluzione condivisa e che ponga fine ad una vertenza che non sarebbe mai dovuta nascere.
Le iniziative
Le iniziative
Veniamo ai fatti. In primis, è sceso in campo a sostegno della vertenza e con grande determinazione, il sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli. Giovedì sera, nel corso di una riunione tenutasi nella sede comunale drapiese ed alla quale hanno preso parte anche il vicesindaco Caterina Rombolà e l’assessore Giovanna Iannello, nonché i rappresentanti del Comitato Pro Sanità” (Pino Romeo, Peppino Romano, Domenico Pagano, Giuseppe Euticchio e Filippo Laria), nel quale stanno per confluire associazioni e comitati della costa, il rappresentante del Comitato Garegivers del don Mottola (Gianni Barbato) e il suo legale rappresentante Soccorso Capomolla, sono state concordate importanti iniziative. Lo stesso Capomolla, chiamato in causa, documenti alla mano, ha ricostruito la vicenda in ogni suo passaggio per consentire ai presenti di avere un quadro chiaro della delicata situazione. I lavori si sono conclusi con l’impegno del sindaco Porcelli di coinvolgere immediatamente tutti i suoi colleghi del Vibonese per poi sottoscrivere, assieme a loro, una lettera da inviare alla commissione straordinaria dell’Asp e chiedere un incontro urgente.
Sit-in va avanti
Il lavoro del primo cittadino drapiese non solo ha dato subito frutti, ma lo stesso ha avuto il piacere di registrare l’adesione di tutti i sindaci del Vibonese. Unanimità mai verificatasi in passato e che potrebbe essere determinante per risolvere la questione. Mancano all’appello solo i comuni commissariati che, però, al momento, non sono stati ancora contattati. L’obiettivo è quello di spingere la terna commissariale dell’Asp ad assumere una decisione prima del 31 dicembre prossimo. Intanto, il sit-in va avanti con l’ingresso dell’azienda sanitaria presidiato dai dipendenti e dai familiari dei degenti del don Mottola. A incoraggiarli nella loro protesta c’è non solo la crescente solidarietà della gente, ma anche quella del deputato 5 Stelle, Riccardo Tucci, cui si è aggiunta una delegazione del movimento “Indipendenza” con Pino Scianò e Vincenzo Comerci. Vicinanza anche da parte del vicepresidente della Provincia, Nicola Lasorba, e da parte del consigliere dello stesso ente, Vincenzo Lentini. In campo pure Rubens Curia, leader di “Comunità competente” e l’associazione “Difesa diritti del territorio”. Segnali positivi da parte della Cisl il cui responsabile regionale Tonino Russo, sta vagliando le iniziative da intraprendere.
Conferenza dei sindaci
E’ attesa da un momento all’altro anche la convocazione della conferenza dei sindaci da parte del presidente Enzo Romeo. Insomma, la partita è ancora tutta da giocare nei tempi previsti. Sperare nei tempi supplementari, ossia spostare ogni decisione a gennaio, appare un rischio troppo grosso che potrebbe costare caro ai lavoratori e alle persone ricoverate, che, dalla sera al mattino, potrebbero essere costrette a lasciare un ambiente a loro gradito per essere trasferite chissà dove. Un Natale, dunque, di tensione, ma anche di speranza. Alla fine, le condizioni per venire a capo della situazione ci sono tutte, non farlo sarebbe solo e soltanto delittuoso e inumano.