Medici cubani, arriva la proroga: rimarranno in Calabria almeno per altri due anni

Approvato al Senato il Decreto Flussi, al cui interno era incluso un emendamento che prevedeva la proroga per i medici, infermieri e professionisti sanitari stranieri negli ospedali italiani

I medici cubani potranno continuare a lavorare in Calabria almeno per altri 24 mesi, fino al 2027. È stato approvato al Senato da pochi giorni il cosiddetto Decreto Flussi con 99 voti favorevoli e 65 contrari, al cui interno era incluso un emendamento che prevedeva la proroga per i medici, infermieri e professionisti sanitari stranieri negli ospedali italiani. I medici cubani, dunque, continueranno ad operare in Calabria, rimandando la scadenza fissata precedentemente per fine anno del 2025. 

Nel testo – riporta l’edizione odierna della “Gazzetta del Sud” – si spostano i termini in avanti di 24 mesi – e dunque dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2027 – per l’esercizio temporaneo in Italia di personale straniero, in particolare infermieri, medici e altri professionisti sanitari in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali e senza l’iscrizione agli Ordini italiani. L’unico vincolo è quello di essere iscritti nell’Ordine del Paese di provenienza ma non c’è nessuna valutazione rispetto all’equivalenza dei titoli, al percorso formativo.

Nel testo – riporta l’edizione odierna della “Gazzetta del Sud” – si spostano i termini in avanti di 24 mesi – e dunque dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2027 – per l’esercizio temporaneo in Italia di personale straniero, in particolare infermieri, medici e altri professionisti sanitari in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali e senza l’iscrizione agli Ordini italiani. L’unico vincolo è quello di essere iscritti nell’Ordine del Paese di provenienza ma non c’è nessuna valutazione rispetto all’equivalenza dei titoli, al percorso formativo.

I gettonisti

Intanto in un decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci, sono state pubblicate le linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici e degli infermieri “gettonisti” ovvero utilizzati a chiamata in caso di importanti carenze d’organico. I professionisti esterni potranno essere utilizzati nei soli casi di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga e laddove non sia possibile ovviare altrimenti alle carenze del personale sanitario. Fissati anche i limiti economici orari: dagli 85 euro per il Pronto soccorso e la rianimazione fino ai 75 euro per altri servizi medici. Per gli infermieri la tariffa varia dal 28 euro per il pronto soccorso a 25 euro per altri servizi.

Le linee guida sono adottate in attuazione di quanto già previsto nella legge del 26 maggio per l’affidamento a terzi di servizi medici ed infermieristici. Le Aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono procedere all’affidamento dei servizi “solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio”.

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