Per la riqualificazione infrastrutturale del porto occorrono 16.875.000 euro e, a parere del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, il percorso per averli a breve termine è quello di inserire la somma nella proposta di “Legge di stabilità regionale 2025” n. 337 di prossima discussione in consiglio regionale. A tal fine, ha presentato un emendamento alla stessa sottolineando che detta somma potrà trovare copertura utilizzando “le risorse del Fondo Unico per il Turismo e le risorse regionali determinate con legge di bilancio regionale e allocate all’U.07.02 dello stato di previsione delle spese del bilancio 2025”.
Sviluppo dei servizi
Sviluppo dei servizi
Nella relazione illustrativa posta a base dell’emendamento presentato, il consigliere regionale sottolinea che “il Comune di Vibo Valentia, nell’agosto 2020, ha presentato una scheda progetto nell’ambito dei contratti istituzionali di sviluppo, avente ad oggetto la riqualificazione infrastrutturale e funzionale del muro paraonde del Molo Generale Malta e della Banchina Cortese del porto di Vibo Marina per lo sviluppo economico di servizi per la nautica da diporto, il settore crocieristico ed il settore turistico-ricreativo. Il progetto infrastrutturale – prosegue – mira a far emergere le potenzialità economiche del quadrante nord/nord-est del porto, dove si concentra la funzione turistico nautica (vi insistono oltre 600 posti barca) svolta dal porto di Vibo Marina”.
Opere da realizzare
Aggiunge, poi, che “il progetto infrastrutturale proposto qualifica funzionalmente l’area sovrastante e limitrofa al muro paraonde, posto lungo il Molo Generale Malta e la banchina Cortese per una estensione complessiva di circa 500 metri e che svolge attualmente solo una funzione di protezione e di sicurezza del porto dalle traversie meteo-marine che provengono da nord/nord ovest, prevedendo nello specifico: -la realizzazione di un camminamento attrezzato sopraelevato rispetto alla quota della banchina in corrispondenza e superiormente al muro paraonde;- la realizzazione di locali ad uso commerciale; – la possibilità di accesso e di sosta breve per mezzi di trasporto collettivi; – un’area anfiteatro; – la prefigurazione per un terminal per la clientela delle navi da crociera e per il charter nautico”. Le somme già a disposizione sarebbero pari a 4.389.000 di euro, ma, poiché il costo delle opere sarebbe di 21.174.000 di euro, mancano all’appello altri 16.875.000. Ed è questa, appunto, la somma oggetto dell’emendamento presentato da recuperare col Fondo per il Turismo che avrebbe a disposizione un residuo di 85mln.
Secondo emendamento
Antonio Lo Schiavo, tuttavia, non si ferma qui e presenta anche un altro emendamento alla proposta di “Legge di stabilità regionale 2025” per inserire nella stessa “misure a sostegno della delocalizzazione dei depositi costieri di Vibo Marina”. Argomento questo di grande attualità e che, dopo i fatti di Calenzano, è all’ordine del giorno in ogni riunione pubblica e privata. Lo Schiavo, in sostanza, chiede alla Regione un contributo di 150mila euro al Comune di Vibo per finanziare uno studio di fattibilità per la delocalizzazione dei depositi costieri esistenti e per la bonifica delle relative aree di sedime. Precisa, peraltro che “la delocalizzazione ha lo scopo di completare la trasformazione di Vibo Marina da realtà industriale a realtà turistica e contempera l’esigenza di scongiurare danni ambientali”. Bisognerà aspettare per vedere se sui due emendamenti si aprirà il dibattito in Consiglio e se sugli stessi convergeranno i consensi necessari per l’approvazione.