Lamezia verso il voto, quella proposta di rinnovamento che il Pd e la sinistra hanno dimenticato

Doris Lo Moro, con grande probabilità, sarà la prossima candidata del centrosinistra

Lunedi prossimo è stato convocato nuovamente il tavolo del centro sinistra e dovrebbe essere la volta buona per superare le ultime resistenze. Il dato che mi fa protendere verso la fumata bianca è che Doris Lo Moro, finora abbastanza silenziosa, ha convocato per stasera un incontro pubblico su: ” Una città dove vivere bene. Lamezia parla, ascoltiamola”.

L’incontro

L’incontro

Il comunicato afferma che l’ex parlamentare incontrerà i cittadini, le associazioni, imprenditori e parti sociali. Se questa non è una discesa in campo ditemi voi che cos’è? Si arriva alla candidatura della Lo Moro con un partito democratico sfibrato, stanco, percorso da lacerazioni e polemiche interne quotidiane.

Il Partito democratico parte a settembre commissionando un sondaggio per vedere il gradimento di tre possibili candidati. Oltre al nome della Lo Moro, si sottopone ai cittadini quello di Gianni Speranza e quello dell’avv. Rosario Piccioni che fu già candidato alle ultime elezioni per il movimento Lamezia Bene Comune. Del sondaggio non si è più parlato, mai resi pubblici i risultati, forse non erano quelli sperati. Dal sondaggio si passa alle scorciatoie interne, Gennarino Masi segretario del Pd locale propone, ad una riunione di direttivo, Doris Lo Moro come candidata del Pd.

La proposta viene accolta ma il giorno dopo si apre una bufera nel Pd locale che porta il segretario regionale Nicola Irto a commissariare il Pd locale destituendo Gennarino Masi e chiamando Domenico Giampà a guidare il partito locale. Tutto si calma apparentemente, dopo la tempesta subentra la quiete, una quiete assoluta, visto che nulla si muove fino ad inizio gennaio, galeotto fu il Natale e anche il Capodanno.

La voce di Speranza

A metà gennaio rompe il silenzio Gianni Speranza affermando pubblicamente:”Si perde troppo tempo, mi dissocio”. Gli risponde in maniera sgarbata Domenico Giampà affermando che: “Non abbiamo bisogno di ultimatum e penultimatum” e in piu’ affermando che non era il momento di fare nomi, prima il programma, sentenziò. Detto fatto, dopo due giorni, alla riunione del centro sinistra, Domenico Giampa’ lancia la candidatura di Doris Lo Moro.

Il giorno dopo arrivano le nuovi voci di protesta tutte interne al Pd, anche perchè tutti gli altri partiti e movimenti hanno scelto di svolgere un ruolo da comparse. La differenza è che mentre la prima volta il Pd nazionale e regionale decisero di commissariare il partito, adesso tutti i big regionali e nazionali tacciono. Per cui la nostra previsione è che si arriverà alla proposta Lo Moro entro breve tempo e i mugugni e i mal di pancia verranno assorbiti per senso di responsabilità.

Niente primarie

Molti si chiederanno perché non si è scelta la strada delle primarie? Eppure i candidati in capo erano presentabili. Gianni Speranza e Doris Lo Moro, sono già stati sindaci della città, e personaggi autorevoli: Come tutte le personalità forti sono divisivi, c’è chi ama l’uno e chi l’altra, chi detesta l’uno e chi l’altra. Di certo nei gruppi dirigenti del Pd locale e regionale ad una disponibilità e attenzione verso la candidatura della Lo Moro, come ho cercato di spiegare nel mio racconto, corrisponde un’avversione totale verso Gianni Speranza che arriva fino all’ostracismo e all’insulto.

D’altronde quando fu sindaco l’opposizione maggiore gliela fece lo stesso Pd che era nella sua giunta. Paolo Pollichieni fu sarcastico nel commentare la mancanza di opposizione verso la giunta di centrodestra che succedette a Speranza: “Il Pd riposa stanco dell’opposizione dura fatta a Speranza”.

In realtà le primarie le voleva solo Gianni Speranza perché contava sul consenso popolare di cui gode. Non le volevano di certo il gruppo dirigente Pd lametino e regionale che puntavano sulla Lo Moro, anche lei abbastanza stimata nell’opinione pubblica. E non le ha volute nemmeno quella parte del Pd che si richiama a Elly Schlein a partire da Jasmine Corallo certa di avere partita vinta promuovendo la terza candidatura in nome del rinnovamento di Elly Schlein. Proposta sposata in pieno dall’on. Laura Orrico del M5S che chiese pubblicamente di andare oltre a Speranza e alla Lo Moro, e invitava i giovani a farsi avanti.

Il rinnovamento

Il risultato di tutti questi appelli è stato che Gianni Speranza si è fatto da parte ritirando la sua candidatura per favorire il rinnovamento, il giovane unitario non è arrivato, mentre la Lo Moro è rimasta in campo trovando la strada libera per la sua investitura. E sì perchè sarà pur giusto proporre soluzioni unitarie e innovative, ma agli appelli poi devono seguire i nomi dei potenziali candidati giovani, unitari e prestigiosi. In più a Lamezia Terme si sta giocando anche una partita di leadership regionale tra i sostenitori della prima ora guidati dalla Cristallo e quelli saliti sul carro a primarie vinte, guidati da Nicola Irto.

In Calabria Bonaccini stravinse i congressi interni. Da qui la domanda puntuta al segretario regionale Nicola Irto e al commissario Domenico Giampà se intendono seguire la linea del rinnovamento e del ricambio generazionale promossa da Elly Schlein oppure no? Ma certamente affermativa sarà la risposta, un si non si nega a nessuno. Un dato è certo, solo l’intervento di Elly Schlein può bloccare la candidatura di Doris Lo Moro e imporre un candidato giovane e di rinnovamento. Ma voi pensate che la Schlein che non è mai intervenuta in nessuna situazioni locale in tutta Italia, interessi intervenire proprio a Lamezia Terme? Pronto a ricredermi e cospargermi la testa di cenere.

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