La sanità calabrese compie passi avanti, ma l’adempienza ai Livelli essenziali di assistenza (Lea) rimane un traguardo ancora da raggiungere. Secondo i risultati preliminari 2023 elaborati dalla Fondazione Gimbe, la Regione Calabria ha registrato un incremento complessivo di 18,21 punti rispetto all’anno precedente, attestandosi a 153,46 punti totali. Tuttavia, il punteggio nell’assistenza distrettuale resta inferiore alla soglia di sufficienza, impedendo alla regione di essere considerata adempiente.
Pagella della sanità regionale
Pagella della sanità regionale
Il Ministero della Salute valuta ogni anno la capacità delle Regioni di garantire i Lea, ovvero le prestazioni sanitarie fondamentali per i cittadini, suddivise in tre aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Per ottenere l’adempienza, una Regione deve raggiungere almeno 60 punti in tutte e tre le aree.
Nel 2022, la Calabria era risultata inadempiente, con punteggi sotto la soglia minima nelle aree di prevenzione (36,59 punti) e assistenza distrettuale (34,88 punti), mentre aveva superato il limite nell’assistenza ospedaliera (63,78 punti).
Assistenza distrettuale sotto la soglia
L’analisi dei dati preliminari 2023 mostra un miglioramento in tutte le aree:
-Prevenzione: da 36,59 a 43,82 punti (+7,23)
-Assistenza distrettuale: da 34,88 a 40,48 punti (+5,60)
-Assistenza ospedaliera: da 63,78 a 69,16 punti (+5,38)
In totale, il punteggio complessivo è passato da 135,25 a 153,46 punti, recuperando parzialmente il drastico calo del 2022 (-24,74 punti rispetto al 2021).
Un aspetto cruciale riguarda la richiesta della Regione Calabria di rettificare il punteggio della prevenzione, basandosi sui dati dell’Anagrafe Nazionale Vaccini. Se il Ministero della Salute accogliesse la correzione, la Calabria supererebbe la soglia di adempienza in quest’area. Tuttavia, il punteggio dell’assistenza distrettuale resterebbe comunque insufficiente, mantenendo la regione tra quelle inadempienti.
Restano problemi strutturali
L’analisi di dettaglio evidenzia un trend positivo nella maggior parte degli indicatori: su 29 parametri analizzati, 21 mostrano un miglioramento (72,4%), 7 un peggioramento (21,1%), mentre 1 resta stabile (3,4%).
Nell’area della prevenzione, 7 indicatori su 8 sono migliorati, ma resta critica la copertura degli screening oncologici, con percentuali ancora molto basse, in particolare per il tumore del colon-retto (dal 2,72% al 4,39%).
Per l’assistenza distrettuale, migliorano gli interventi domiciliari e il trattamento degli anziani non autosufficienti, ma persistono problemi gravi nelle liste d’attesa e nei tempi di intervento del 118, penalizzati dalla morfologia del territorio.
Nell’area ospedaliera, già adempiente, si segnalano progressi nei tempi di intervento per fratture al collo del femore e nella riduzione della mortalità a 30 giorni per ictus ischemico.
Ripresa incoraggiante ma insufficiente
“I dati preliminari 2023 mostrano segnali di recupero importanti per la sanità calabrese – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – ma il mancato raggiungimento dei 60 punti nell’area distrettuale conferma che la Regione non è ancora adempiente. La crescita deve essere consolidata e accelerata, intervenendo sulle principali criticità, in particolare sulle liste d’attesa, il soccorso territoriale e gli screening oncologici. Senza un ulteriore sforzo in queste aree, la Calabria rischia di rimanere tra le Regioni inadempienti, con conseguenze sul finanziamento premiale e, soprattutto, sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini”.
Nonostante i progressi, il divario con le altre Regioni italiane resta significativo. Se da un lato la crescita di 18,21 punti in un solo anno è un segnale positivo, dall’altro emerge la necessità di azioni strutturali per consolidare e potenziare questi miglioramenti.
Le prossime sfide
Per raggiungere finalmente l’adempienza ai Lea e garantire ai cittadini un sistema sanitario più efficiente ed equo, la Regione Calabria dovrà concentrarsi su tre obiettivi principali: migliorare l’assistenza territoriale, rafforzando le cure domiciliari e riducendo le liste d’attesa, anche grazie a un migliore utilizzo delle tecnologie digitali; garantire tempi di intervento più rapidi per i mezzi di soccorso, lavorando su infrastrutture e risorse per il 118; potenziare la prevenzione, con campagne di sensibilizzazione sugli screening oncologici e un’attenta verifica delle coperture vaccinali.
Il cammino per una sanità calabrese pienamente efficiente è ancora lungo, ma i dati del 2023 indicano che la direzione intrapresa è quella giusta. Ora sarà fondamentale consolidare e accelerare i progressi, per garantire ai cittadini calabresi servizi sanitari all’altezza degli standard nazionali.