Pini da abbattere in piazza Salvemini, muro contro muro tra Italia Nostra e Comune

Alta tensione tra l'associazione e l'amministrazione Romeo che per consentire lavori di rigenerazione urbana ha già annunciato il taglio di 18 alberi

Gli alberi che appartengono al patrimonio verde della città e che, magari, per tanti lustri hanno accompagnato la vita dei cittadini contribuendo a ridurre il tasso di inquinamento dell’aria, ad abbassare il calore urbano e a produrre ossigeno, vanno tutelati e non abbattuti. I loro benefici ecologici sono da considerare, di norma, un bene comune per l’intera cittadinanza e la normativa in merito, peraltro, è abbastanza stringente. In ogni caso, prima di procedere all’estirpazione degli alberi, sarebbe opportuno che un’amministrazione comunale si consultasse con cittadini, associazioni, comitati. A Vibo, stando alla decisa presa di posizione di Italia Nostra, non sarebbe stato fatto nessun passaggio di questo tipo per cui i tanti pini di piazza Gaetano Salvemini, meglio conosciuta come piazza Consorzio, starebbero per cadere sotto i colpi delle ruspe sulla scorta di una semplice perizia ordinata dal Comune ad un agronomo.

Tutta colpa del Pnrr?

Tutta colpa del Pnrr?

Perizia che, manco a dirlo, avrebbe certificato la pericolosità di diciotto pini per l’incolumità dei cittadini e, magari, anche per consentire l’effettuazione di lavori di riqualificazione urbana legati ad apposito finanziamento del Pnrr. Quel Pnrr i cui finanziamenti pare stiano facendo più danno che altro alla città. Per tranquillizzare la collettività, comunque, l’amministrazione comunale ha garantito la sostituzione dei pini con altri alberi in numero superiore a quelli che starebbero per essere abbattuti. A guastare i piani del Comune, però, s’è messa di traverso Italia Nostra. Il vicepresidente Alessandro Caruso Frezza ha cominciato a pigiare immediatamente sulla tastiera stilando una nota di condanna del progetto del Comune e indirizzando una lettera al sindaco Enzo Romeo e agli assessori competenti, nonché al responsabile della Trasparenza e Corruzione, Domenico Libero Scruglia.

La risposta del segretario

Nella stessa, in particolare, l’esponente di Italia Nostra, chiede che vengano pubblicati tutti i documenti che corredano l’ordinanza pubblicata dal sindaco lo scorso 19 febbraio per comunicare l’eliminazione dei pini di piazza Salvemini. E’ l’avvio di un braccio di ferro che potrebbe coinvolgere anche cittadini e altre associazioni – il Wwf ha già fatto sentire la sua voce – perché alla richiesta inoltrata da Caruso Frezza anche a sindaco e assessori ha replicato direttamente il responsabile dell’Ufficio Trasparenza e Prevenzione della Corruzione, Domenico Libero Scruglia. Due cartelle fitte fitte per spiegare al vicepresidente di Italia Nostra, che di professione fa l’avvocato, quali sono gli atti che un’amministrazione è tenuta a pubblicare, precisando che per ciò che concerne, quindi, le ordinanze, sia che siano emanate da dirigenti che dal Sindaco, la regola generale da rispettare stabilisce che “vanno pubblicate all’albo pretorio online solo le ordinanze aventi carattere di generalità, rivolte ad una pluralità di soggetti, altrimenti non facilmente raggiungibili (esempio: chiusura scuole per maltempo; divieto di utilizzo dell’acqua; disciplina della circolazione e sosta; divieto di innaffiamento orti e giardini; misure a tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, eccetera). Vanno “notificate” agli interessati e non pubblicate, le ordinanze, rivolte a singole persone, in cui gli si ordina di fare o non fare qualcosa (ordinanze/ingiunzione di pagamento; abusi edilizi; Trattamento Sanitario Obbligatorio – Tso e Assistenza Sanitaria Obbligatoria – Aso, eccetera)”.

Accesso agli atti

Morale della favola, se Italia Nostra vuole entrare in possesso degli atti relativi all’abbattimento dei pini non ha altro da fare che utilizzare “l’art. 22 e seguenti della legge n. 241/1990” che, precisa il segretario Scrugli nella sua risposta, “non disciplina la materia della pubblicazione degli atti amministrativi per come erroneamente indicato, ma solo il loro accesso”. Disquisizioni di natura tecnica che non sembrano destinate a smorzare le tensione tra le parti. A questo punto, comunque, qualora il vicepresidente di Italia Nostra dovesse decidere di presentare formale istanza di accesso agli atti, il Comune avrebbe 30 giorni di tempo per evadere la richiesta. Nel frattempo, le ruspe che stanno lavorando in piazza Salvemini potrebbero continuare a “mordere” le radici dei pini sino a farli morire, con tanti saluti a quello splendido verde che da oltre cinquant’anni stanno regalando ai cittadini orbitanti in piazza Consorzio. Per uno dei diciotto è già successo. Sarà così anche per gli altri?

© Riproduzione riservata

Ti Potrebbe Interessare

Avrebbero imposto il 3% sugli importi per “protezione” e spese dei detenuti
Tecnologia obsoleta e scarsa funzionalità. Tredici consiglieri di opposizione lo avevano già denunciato, tra loro l’attuale assessore all’Ambiente Marco Miceli
Distrutto anche uno scuolabus. Ignoti hanno appiccato il fuoco all’interno dell’isola ecologica della cittadina turistica. Colpita la ditta Muraca di Lamezia Terme

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792