Si è svolto questa mattina un incontro tra l’Unione Sindacale di Base (Usb) e il sindaco di Vibo Valentia, Vincenzo Romeo, in qualità di massima autorità sanitaria locale. L’obiettivo è stato mettere in evidenza le gravi criticità del sistema sanitario locale, aggravate dal declassamento dell’ospedale cittadino a struttura spoke (ovvero con prestazioni limitate a cure di minore complessità) e dal mancato accreditamento delle strutture specialistiche del territorio.
Tra incoerenze e disuguaglianze
Tra incoerenze e disuguaglianze
Durante l’incontro, l’Usb ha sottolineato come l’ampia autonomia regionale nel settore sanitario abbia prodotto effetti negativi, creando venti sistemi sanitari differenti in Italia, ognuno con proprie politiche e tecnologie. Questa frammentazione ha generato una distribuzione disomogenea delle risorse e un accesso diseguale alle cure.
Un esempio lampante è la differenza nella spesa sanitaria pro capite tra le Regioni: in Lombardia, ogni cittadino dispone di circa 2.200 euro per le cure sanitarie, mentre in Calabria la media scende a soli 470 euro. Tuttavia, all’interno della stessa Calabria emergono ulteriori disuguaglianze tra le province: Crotone (990 euro pro capite), Cosenza (512 euro pro capite), Catanzaro (389 euro pro capite), Vibo Valentia (128 euro pro capite).
Un dato allarmante che conferma come i cittadini vibonesi non solo abbiano un ospedale depotenziato, ma ricevano anche meno risorse sanitarie rispetto al resto della Regione. Questa situazione ha portato la provincia di Vibo Valentia ad avere il primato della migrazione sanitaria, costringendo i pazienti a curarsi altrove, con un costo annuo di oltre 330 milioni di euro a carico del Servizio sanitario nazionale, oltre al disagio economico e sociale per i cittadini.
Accreditamento strutture sanitarie
L’Usb ha evidenziato anche le ulteriori penalizzazioni previste dal nuovo PIAO sanitario (Piano Integrazione Attività Organizzative), che destina risorse insufficienti a Vibo Valentia, nonostante i 30 milioni di euro già tagliati in precedenza.
A questo si aggiunge il mancato accreditamento delle strutture sanitarie private, che vengono tenute fuori dal sistema senza alcuna regolamentazione chiara. Questa esclusione impedisce l’accesso a cure specialistiche in convenzione e a servizi di assistenza residenziale, in una provincia con una popolazione sempre più anziana e bisognosa di supporto sanitario.
Le richieste di Usb e l’impegno del sindaco
Alla luce di queste criticità, l’Usb ha chiesto al sindaco un intervento urgente per garantire ai cittadini vibonesi un’assistenza sanitaria almeno pari a quella del resto della Calabria. In particolare, l’organizzazione sindacale ha sollecitato un’azione preventiva presso la Regione per evitare ulteriori penalizzazioni nell’assegnazione delle risorse sanitarie.
Il sindaco Vincenzo Romeo ha annunciato l’avvio di un’iniziativa congiunta con altri sindaci della provincia, finalizzata alla redazione di un documento ufficiale che metta nero su bianco tutte le criticità sanitarie del territorio. Il testo sarà elaborato con l’aiuto di esperti locali e verrà presentato in un confronto diretto con il commissario alla sanità regionale e presidente della Regione Calabria.
Usb parteciperà attivamente alla stesura del documento con propri esperti, contribuendo alla riapertura di un tavolo di confronto sulla sanità nelle cinque province calabresi, con l’obiettivo di fermare la migrazione sanitaria e garantire un servizio equo ed efficiente per tutti i cittadini.