“Entrare nel vivo di culture diverse da noi, proprio nello spirito del confronto.” Con queste parole di Gianlorenzo Franzì si è aperta la presentazione della settima edizione di “Fare Critica”, il festival che si terrà a Lamezia Terme dal 25 al 29 marzo 2025 presso il Circolo di Riunione e il 29 al Civico Trame. Un progetto che si conferma vincitore dell’avviso pubblico “Attività Culturali 2023” della Regione Calabria, e che quest’anno approfondirà la critica letteraria attraverso il linguaggio universale della fiaba. L’iniziativa, patrocinata dal Comune, ha coinvolto anche le scuole del territorio, tra cui il Polo Tecnologico Carlo Rambaldi, con cui è stato avviato un concorso per premiare le migliori illustrazioni ispirate a Francesco Costabile.
Contaminazione culturale
Contaminazione culturale
Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte le assessore Annalisa Spinelli (Cultura) e Tonia Rizzo (Politiche Sociali), sottolineando il valore del festival come occasione di contaminazione culturale, inclusione e dialogo tra realtà differenti. Tra gli ospiti di questa edizione figurano Davide Toffolo, autore della locandina ufficiale del festival; Ylmaz Orkan, responsabile del centro Ararat di Roma e della UIKI; Valerio Caprara, membro della commissione cinema per la valutazione dei progetti cinematografici; e Mimmo Lucano, che interverrà per discutere la questione curda in un’ottica più ampia.
Il tema centrale del festival sarà la fiaba, intesa non solo come racconto popolare ma come strumento di trasmissione culturale e crescita morale. Durante l’evento verrà presentata una pubblicazione che raccoglierà fiabe provenienti da diverse culture, un modo per trovare punti di contatto tra tradizioni lontane e creare nuove connessioni tra le comunità.
“Quando Franzì parla di contaminazione culturale, linguistica ed enogastronomica – ha dichiarato l’assessora Annalisa Spinelli – comprendiamo di avere davanti una persona capace di creare rete e connessioni con realtà virtuose anche a livello nazionale. L’idea di riscoprire le fiabe di altre culture e ritrovare in esse elementi comuni alle nostre è geniale. Ci aiuta a comprendere che esistono mondi diversi che non possiamo ignorare.”
Sulla stessa linea anche l’assessora Tonia Rizzo: “Ascoltare questi racconti tradizionali è come entrare nel cuore delle famiglie e nell’intimità di una cultura. In un periodo in cui si parla tanto di accoglienza e inclusione, trovo che questo festival offra un approccio estremamente delicato e significativo.”
L’evento si concluderà il 29 marzo con l’inaugurazione di una mostra dell’artista Antonio Caporale, dedicata alla figura di Francesco Costabile.
Un festival che si conferma punto di riferimento per il confronto culturale, unendo letteratura, arte e impegno sociale in un dialogo aperto tra passato, presente e futuro.