Sanità, Occhiuto esulta: la Calabria diventa verde anche sulla prevenzione, un risultato storico

Il governatore: un punteggio che supera la soglia di sufficienza e apre la strada a nuovi miglioramenti

“Ho appena ricevuto una lettera da parte del Ministero della Salute con la quale vengo ufficialmente informato che il Comitato Lea, nel corso della riunione dello scorso 26 marzo, ha accolto la richiesta della Regione Calabria in merito al riconteggio delle vaccinazioni riguardante l’area della prevenzione”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

“Pertanto – scrive il Ministero – a seguito delle rielaborazioni condotte per il 2023 sono stati aggiornati i valori degli indicatori P01C (92,63) e P02C (93,49) e, di conseguenza, è stato aggiornato il punteggio per l’area della prevenzione (che arriva a 68), che supera la soglia di sufficienza (60). Anche l’area della prevenzione – possiamo adesso dirlo con certezza – è verde. Un risultato storico per la Calabria, la certificazione avuta dagli uffici tecnici della Salute, che si occupano di monitorare i livelli essenziali di assistenza di tutte le Regione, che stiamo facendo un buon lavoro e che abbiamo imboccato la strada giusta”.

Il governatore aggiunge: “Tutte e tre le aree che compongono il punteggio Lea – ospedaliera, prevenzione e distrettuale -, ce lo aveva detto la Fondazione Gimbe qualche settimana fa, sono in costante crescita.

Il bollino del Ministero

Oggi arriva il bollino del Ministero: oltre che nell’area ospedaliera siamo dunque verdi anche su quella della prevenzione, e siamo ottimisti per il prossimo futuro per l’area distrettuale. Inoltre, dai calcoli che la struttura commissariale ha fatto in questi mesi, quando tra qualche settimana uscirà il report definitivo della Salute, la Calabria – dopo decenni – non sarà più ultima nella classifica Lea. Tutte buone notizie che ci spronano ad andare avanti, ma siamo consapevoli del titanico lavoro che ancora ci aspetta nei prossimi anni. Siamo contenti, ma non festeggiamo, sono ancora troppi i problemi da risolvere per dare ai calabresi un sistema sanitario che garantisca loro il sacrosanto diritto alla cura”.

Per di più ci muoviamo in un contesto storico nel quale tutti i sistemi sanitari regionali vivono anni complicatissimi. In questo scenario, però, mentre c’è una generale retrocessione della sanità in tutta Italia, la Calabria – in controtendenza nazionale – recupera qualche posizione.

Usando una metafora calcistica, è come se i sistemi sanitari di eccellenza fossero scesi dalla serie A alla serie B; mentre nello stesso arco temporale noi siamo riusciti a portare in serie C una Calabria che tre anni e mezzo fa avevamo ereditato in terza categoria. Ma la scalata – conclude Occhiuto – è ancora lunga”.  

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