Maxi operazione all’alba tra Vibo e Catanzaro, 10 arresti (video)

Maxi operazione all’alba tra Vibo e Catanzaro, 10 arresti (video)

Per sette si sono aperte le porte del carcere, mentre tre sono state poste agli arresti domiciliari

È scattata alle prime luci dell’alba una vasta operazione della Guardia di Finanza che ha coinvolto decine di uomini tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma. Dieci le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro: per sette si sono aperte le porte del carcere, mentre tre sono state poste agli arresti domiciliari.

Tra queste figurano due esponenti di spicco della cosca, Antonio e Francesco La Rosa, già detenuti in regime di 41-bis. Disposta la misura degli arresti domiciliari per Domenico La Rosa, figlio di Antonio. Nell’indagine risultano coinvolti anche altri membri legati alla famiglia, tra cui Cristina La Rosa (figlia di Antonio), Giusy Costa (compagna di Francesco), Tommasina Certo (moglie di Antonio) e Davide Surace (marito di Cristina).

Tra queste figurano due esponenti di spicco della cosca, Antonio e Francesco La Rosa, già detenuti in regime di 41-bis. Disposta la misura degli arresti domiciliari per Domenico La Rosa, figlio di Antonio. Nell’indagine risultano coinvolti anche altri membri legati alla famiglia, tra cui Cristina La Rosa (figlia di Antonio), Giusy Costa (compagna di Francesco), Tommasina Certo (moglie di Antonio) e Davide Surace (marito di Cristina).

Le accuse, a vario titolo, sono pesantissime: associazione di tipo mafioso di matrice ‘ndranghetistica, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di soggetti detenuti e trasferimento fraudolento di valori.

Contemporaneamente all’esecuzione delle misure cautelari, sono in corso numerose perquisizioni nei confronti non solo dei dieci arrestati, ma anche di altri soggetti indagati. Le operazioni si stanno concentrando in vari centri della Calabria – tra cui Lamezia Terme, Vibo Valentia, Tropea, Spilinga, Ricadi e Zaccanopoli – ma anche in città fuori regione come Prato, Terni e Secondigliano (Napoli), a testimonianza della ramificazione dell’organizzazione criminale.

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