Referendum, il dibattito prende quota

A Limbadi, Pd e Cgil chiamano al voto i cittadini per ridare garanzie al mondo del lavoro e difendere democrazia, diritto di voto e Costituzione


A meno di venti giorni dal voto referendario dell’8 e 9 giugno prossimi Pd e Cgil intensificano la loro azione di sensibilizzazione e si muovono a tutto campo sul territorio calabrese per convincere gli elettori a recarsi alle urne. Tappa obbligata Limbadi anche per rendere omaggio al circolo del Pd che appare tra i più attivi del Vibonese.

Limbadi in primo piano

L’incontro, seguìto con attenzione dal pubblico presente nel tratto di corso Umberto I antistante proprio la sede del Pd, dispiega la sua attenzione su tutti i temi referendari, tocca gli aspetti politici, stigmatizza con forza la posizione della maggioranza di governo e il suo impegno nel ‘nascondere’ il referendum. Soprattutto, boccia e condanna con toni marcati il pressante invito all’astensionismo che i partiti di governo continuano a rivolgere ai loro elettori e che viene letto come un attacco spregiudicato alla democrazia e alla libertà di voto. Il dibattito prende il via con gli interventi di Giacinto Carrieri, segretario del Pd limbadese, e del sindaco Leo Mercuri, che condanna la carenza di informazione sui referendum ed evidenzia la sua intenzione di recarsi alle urne. Poi, si entra nel vivo degli argomenti in campo e la Cgil, calata in forze a Limbadi, affida alle sue espressioni migliori l’illustrazione degli argomenti referendari.

Cgil a tutto campo

A trattare i quesiti relativi al mondo del lavoro sono Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area vasta Cz-Kr-Vv; il segretario regionale Fp Cgil Bruno Schipano; Nadia Fortuna segretaria confederale Area vasta Cz-Kr-Vv, e Gigi Veraldi segretario generale Fillea-Cgil del comprensorio Reggio-Locri. Dall’alto della loro esperienza e delle loro specifiche competenze, vivisezionano i temi referendari in ogni loro sfaccettatura, ne spiegano significato e obiettivi, rimarcano la fondata fiducia in un risultato positivo. Risultato positivo che sarebbe estremamente utile per dare dignità e sicurezza al mondo del lavoro e a quei milioni di lavoratori che, vivendo sotto la cappa del futuro incerto, faticano a dare stabilità al loro progetto di vita.

Il ruolo del Pd

Per illustrare l’ultimo quesito relativo alla cittadinanza per gli stranieri che risiedono e lavorano in Italia, ma anche per spaziare a tutto campo e analizzare gli aspetti politici della campagna referendaria, il pallino passa in mano alla politica. Enzo Insardà, segretario provinciale del Pd, si sofferma prima sull’importanza della partecipazione e del diritto al voto e, poi, sul quesito relativo alla cittadinanza sottolineando l’opportunità di cancellare con un ‘sì’ la precarietà esistenziale dei tantissimi stranieri che vivono e lavorano sul suolo nazionale. In sintonia anche Raffaele Mammoliti. Il consigliere regionale, nel suo intervento, rende merito alla Cgil per aver chiamato al voto i cittadini su temi importanti, ripercorre la storia dello Statuto dei lavoratori, che ebbe il merito di assicurare ai lavoratori garanzie e diritti, sottolinea i cambiamenti del mondo del lavoro, chiama tutti a compattarsi sulla tutela del diritto al voto, importante per rendere i cittadini protagonisti delle scelte di vita e, nella fattispecie, per migliorare le condizioni di milioni di lavoratori.

Conclusione di Mammoliti

“Ci sono diritti fondamentali inalienabili – sostiene l’esponente del Pd – sui quali non sono ammessi tentennamenti o atteggiamenti come quelli del governo nazionale. Quando non si va a votare si demanda agli altri le scelte. Il governo poteva contestare i referendum nel merito, ma trova più comodo scegliere altre strade. La sinistra politica e sociale, le forze progressiste e antifasciste, devono ritrovare le ragioni dello stare insieme per la difesa della libertà, della democrazia e della Costituzione>.

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