Nemmeno un “battito d’ali di farfalla” e si è già dimessa a Dasà la neo consigliera comunale Elena Altamura, prima dei non eletti alle amministrative del 3 e 4 ottobre 2021, e per questo nominata nell’ultimo consiglio comunale, lunedì scorso, in surroga a Domenico Scarmozzino. Lo stesso che, ufficialmente per motivi di impegni professionale ma, in pratica, per essere stato escluso dalla polizia di Serra da portantino della Madonna della Consolazione nella ’Ncrinata di Dasà, si è dimesso dall’incarico lo scorso 27 marzo. Successivi all’Altamura (28 preferenze) ci sarebbero Bruno Corso (16 voti) e Giuseppe Brogna (12 consensi).
Trattasi di situazione “anomala”, poiché Scarmozzino, persona “universalmente” ritenuta persona onesta, appartenente ad altrettanto onesta famiglia di imprenditori, non ha mai avuto problemi di tal genere. Non ricorrono le cause d’esclusione previste dal regolamento diocesano. È stato dichiarato idoneo a far parte del consiglio comunale nel 2021 e, a seguito di presentazione di casellario giudiziario, a inizio marzo, non sono state riscontrate pendenze in tal senso. Se poi esistono ragioni diverse a determinare ciò è giusto palesarle da parte dei competenti organi.
Trattasi di situazione “anomala”, poiché Scarmozzino, persona “universalmente” ritenuta persona onesta, appartenente ad altrettanto onesta famiglia di imprenditori, non ha mai avuto problemi di tal genere. Non ricorrono le cause d’esclusione previste dal regolamento diocesano. È stato dichiarato idoneo a far parte del consiglio comunale nel 2021 e, a seguito di presentazione di casellario giudiziario, a inizio marzo, non sono state riscontrate pendenze in tal senso. Se poi esistono ragioni diverse a determinare ciò è giusto palesarle da parte dei competenti organi.
Nell’attesa il sindaco, Raffaele Scaturchio, ha dichiarato la volontà di presentare alla questura di Vibo memoria, querela/denuncia per “tutelare oneste persone, diffamate al solo scopo di delegittimarle politicamente e minare la stabilità amministrativa di questa comunità. Una battaglia di legalità – ha detto – per tutelare l’immagine di un paese per bene”. E, Per fare ciò, si è già prodigato a contattare i massimi responsabili diocesani e di pubblica sicurezza.