Sanità, il valzer dei due ospedali: ristrutturazione bloccata e cantiere senza progetto esecutivo

Sergio Barbuto (Sinistra Italiana-Liberamente progressisti): nessuna risposta sui lavori dello Jazzolino e incertezze sul nuovo nosocomio

Un tema, quello della sanità, che “apre uno scenario che di imprevedibile non ha nulla”, poiché “le azioni che si succedono, da sempre, vanno in direzione opposta rispetto alle esigenze dei cittadini fruitori, i quali spesso subiscono le inefficienze operative ed organizzative del sistema sanitario locale”.

Lo sostiene Sergio Barbuto di Sinistra Italiana-Liberamente Progressisti, che si sofferma soprattutto sulle questioni che affliggono l’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. “Da più parti, si registrano interventi, che pongono interrogativi ai quali si danno risposte evasive o evanescenti, che come sempre non tengono conto dei reali diritti, che la sanità dovrebbe garantire. La riqualificazione e ristrutturazione dello Jazzolino e la realizzazione del nuovo nosocomio, rimangono due grosse incognite per motivi diversi: una per un finanziamento, che non si capisce se abbia avuto seguito, viste le ipotetiche scadenze alle quali era sottoposto; l’altro con un cronoprogramma ballerino, che ne altera il piano iniziale, che prevedeva una tempistica già non rispettata”.

Ristrutturazione ferma

Secondo l’esponente di Sinistra Italiana-Liberamente Progressisti, “per quanto attiene lo Jazzolino, come prevedevano gli step iniziali, palesati dal commissario dell’Asp vibonese, doveva esserci un finanziamento di 25 mln di euro per ristrutturare l’intero corpo di fabbrica, che comprendeva anche, un piano gestione a comparti dei diversi reparti, che, avrebbero avuto i lavori di ristrutturazione non contestuali, per non dare troppi disagi agli utenti”.

“Di tutto questo – evidenzia – non si capisce lo stato dell’arte, nessuna risposta, nessuna è stata data con chiarezza, nessun cantiere è stato consegnato. Il nuovo ospedale, ha sì, un cantiere in fermento dove si vedono maestranze operative e mezzi che si succedono continuamente, ma è anche vero che non si sono già rispettate le tempistiche, che prevedevano la conclusione dello stesso, nei primi mesi del 2026 (oggi siamo ancora alle prime opere in elevazione delle pilastrature del piano terra) ma soprattutto l’approvazione del progetto esecutivo previsto entro Gennaio 2023 (oggi si discute ancora dell’approvazione dello stesso)”.

Interrogativi senza risposte

“Sono interrogativi inquietanti – sottolinea Sergio Barbuto – che non hanno alcuna certezza. Non è possibile mantenere questo stato di incertezza, sul tema della sanità, che rappresenta la centralità politica di ogni amministrazione, ma che, soprattutto, interessa tutti i cittadini, che non vedono la sanità come ambito di certezza e rassicurazione. “I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti. La salute è un diritto, e farla rispettare tutelandoci è un dovere!”.

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