Antonio Prostamo, 36 anni, originario di San Giovanni di Mileto (provincia di Vibo Valentia), ha lasciato il carcere di Terni dove era detenuto con l’accusa di essere uno degli esecutori dell’omicidio di Francesco Vangeli, il giovane di 25 anni scomparso nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 2018 da Scaliti di Filandari.
La scarcerazione è avvenuta per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, dopo che la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai legali di Prostamo, gli avvocati Sergio Rotundo e Alice Massara. La Suprema Corte ha infatti annullato con rinvio la condanna a 29 anni e 6 mesi inflitta in appello, disponendo un nuovo processo.
Nel frattempo, Prostamo affronterà il giudizio in libertà.
Le indagini sull’omicidio di Francesco Vangeli, il cui corpo non è mai stato ritrovato nonostante accurate ricerche anche nel fiume Mesima, hanno portato alla luce moventi legati a una relazione sentimentale e a presunti debiti legati al traffico di droga. Secondo la ricostruzione accusatoria, Vangeli avrebbe riallacciato i rapporti con una ragazza contesa da Prostamo, e avrebbe anche contratto un debito con il fratello di Antonio, Giuseppe Prostamo.
Antonio Prostamo resta inoltre coinvolto in un altro procedimento: è tra gli imputati nel maxiprocesso nato dall’operazione antimafia “Maestrale-Carthago”, incentrata sull’attività dei clan della zona di Mileto. In questo caso, risponde dell’accusa di associazione mafiosa, ma è già a piede libero.