In accoglimento di una specifica richiesta presentata di una parte della minoranza al Presidente del Consiglio Filippo Mancuso, il Presidente della Giunta Roberto Occhiuto è intervenuto, in apertura della seduta di Consiglio, sulla vicenda giudiziaria in cui é coinvolto. È stato il capogruppo Pd, Domenico Bevacqua, a spiegare le ragioni della richiesta. “Sappiamo bene – ha affermato Bevacqua – che non possiamo entrare nel merito del processo. Questa non è un’aula di tribunale, ma è comunque un organismo politico-istituzionale che ha, non solo il dovere, ma anche l’esigenza di essere messo a conoscenza di vicende personali, anche diverse dall’impegno istituzionale”.
“Ho ritenuto di essere comunque presente oggi a questa seduta – ha affermato Occhiuto – perché come sanno i consiglieri di maggioranza e di minoranza io non mi sono mai sottratto ad alcun confronto e ad alcuna discussione in Consiglio regionale. E non voglio farlo nemmeno in questa occasione. Credo che un’informativa su fatti che allo stato non sono noti nemmeno a me, sarebbe in qualche modo irrituale, ma spiego quello che è successo per il livello di conoscenza che ne ho”.
L’excursus
Occhiuto ha così ripercorso la vicenda che lo riguarda, iniziata il 6 di giugno con una telefonata del comandante provinciale della Guardia di Finanza che lo avvisava della necessità di notificargli un atto. “Scopro in quell’occasione – ha detto Occhiuto – di essere stato iscritto da un anno nel registro degli indagati e che la richiesta comunicatami riguardava una proroga di indagini per altri sei mesi. Ma non mi è stato possibile capire quali siano i fatti contestati. Ricevo questo atto con lo stato d’animo che potete immaginare. Perché sono arrivato a 56 anni senza aver mai ricevuto una comunicazione giudiziaria. Comunque cerco di capire di che si tratta. Dopo qualche giorno decido di dare la notizia e di rappresentare anche quello che era il mio stato d’animo chiedendo di essere sentito al più presto”.
Nessuna dichiarazione sulla stampa
Occhiuto ha detto anche di avere deciso di non fare più dichiarazioni alla stampa dopo la sua partecipazione ad una trasmissione in una televisione nazionale. “Ho letto sulla stampa locale e poi su quella nazionale – ha affermato il Governatore – una serie di fatti dai quali ho dedotto che potessero essere fatti contestati che riguardavano sostanzialmente i miei rapporti societari con un mio ex socio, col quale avevo costituito delle società nel 2016. Fatti che io ritenevo assolutamente ordinari, tipici dei rapporti societari, come mille società italiane tra mille soci. A fronte di uno tsunami di notizie a livello nazionale ho deciso sostanzialmente di dire la mia e di dirla pubblicamente. Ma non sarei intervenuto se non ci fosse stata questa circostanza”.
“Aspetto – ha proseguito Occhiuto – di essere sentito dai magistrati. Sono molto contento che l’Ufficio di Procura abbia aderito a questa mia richiesta e che è stato concordato con i miei avvocati che sarò sentito entro la pausa estiva. Gli uffici della Procura potevano anche non farlo perché quello mio di chiedere di essere sentito è un diritto, ma è facoltà della Procura accogliere questa possibilità. Questo mi fa pensare che c’é anche da parte della Procura della Repubblica la volontà di accertare la verità nel più breve tempo possibile ed è quello che mi auguro. Per il resto quando dovesse essere necessario, se ci dovessero essere elementi in mia conoscenza, non avrò difficoltà, come mai ne ho avuti, a confrontarmi con il Consiglio regionale. Gli elementi sui quali posso intervenire sono quelli che vi ho rappresentato e sono gli identici elementi che ha riportato la stampa”. (ansa)