Rapina e sequestra un parroco con la scusa della benedizione, arrestato

L’aggressore, arrestato dalla polizia su ordinanza del gip di Cosenza, ha poi abbandonato il sacerdote in aperta campagna dopo aver distrutto il suo cellulare

Ha aggredito, rapinato e sequestrato un sacerdote abbandonandolo poi in aperta campagna dopo avergli distrutto il telefono cellulare e minacciato di morte in caso avesse denunciato il fatto. E’ la contestazione mossa ad un uomo arrestato dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Cosenza, su richiesta della Procura per rapina, sequestro di persona. Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dalla Squadra mobile di Cosenza, coordinata dalla Procura, dopo la segnalazione di un’azione violenta commessa da un uomo ai danni di un parroco della provincia. Dagli accertamenti compiuti sarebbe emerso che l’indagato, all’inizio di giugno, aveva attirato il parroco nella sua abitazione con la scusa di ricevere una benedizione.

Nell’occasione, però, lo avrebbe colpito al volto con un pugno, gettandolo a terra, per poi impossessarsi della somma di circa 350-400 euro che il sacerdote aveva nel portafogli. Quindi avrebbe obbligato la vittima a prendere la sua auto e, a bordo della stessa, ll avrebbe obbligato a portarlo a Cosenza dove si sarebbe fermato in una zona della città nota per lo spaccio di droga. Successivamente, nel tragitto di ritorno da Cosenza, avrebbe distrutto il cellulare del parroco lasciando quest’ultimo in aperta campagna e minacciandolo di morte qualora lo avesse denunciato. (ansa)

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