Emergenza medici a Rosarno, oltre mille cittadini senza assistenza di base. Tavernise: intollerabile

Il pensionamento di cinque medici di base senza sostituti ha lasciato un vuoto sanitario grave, esponendo anziani e fragili a rischi seri

“A Rosarno è scoppiata una vera e propria emergenza sanitaria: oltre mille cittadini sono rimasti senza medico di base, a seguito del pensionamento di cinque dottori che l’Asp non ha provveduto a sostituire. Il dato, già allarmante di per sé, fotografa in modo brutale la drammatica crisi della medicina territoriale in Calabria. Siamo di fronte a una situazione intollerabile, che mette a rischio la salute di centinaia di persone – in larga parte anziani, cronici e fragili – costrette a vagare da un ambulatorio all’altro nella speranza di trovare un medico disponibile, in un contesto in cui i pochi rimasti hanno già superato il massimale”.

Così Davide Tavernise, consigliere regionale e capogruppo del M5S, il quale esprime “piena solidarietà al sindaco di Rosarno Pasquale Cutrì, che ha lanciato un appello accorato all’Asp e al commissario alla sanità Roberto Occhiuto affinché intervengano con urgenza per ripristinare un servizio essenziale che, in una comunità di 16.000 abitanti, non può essere interrotto senza causare gravi danni. Le richieste del primo cittadino, che chiede la sospensione dei pensionamenti fino alla nomina dei sostituti, sono ragionevoli e legittime, e mi auguro vengano ascoltate immediatamente”.

Così Davide Tavernise, consigliere regionale e capogruppo del M5S, il quale esprime “piena solidarietà al sindaco di Rosarno Pasquale Cutrì, che ha lanciato un appello accorato all’Asp e al commissario alla sanità Roberto Occhiuto affinché intervengano con urgenza per ripristinare un servizio essenziale che, in una comunità di 16.000 abitanti, non può essere interrotto senza causare gravi danni. Le richieste del primo cittadino, che chiede la sospensione dei pensionamenti fino alla nomina dei sostituti, sono ragionevoli e legittime, e mi auguro vengano ascoltate immediatamente”.

Scelte sbagliate

Tavernise rincara la dose: “La sanità calabrese sta crollando sotto il peso di scelte politiche sbagliate, di una programmazione miope e di una gestione commissariale sempre più lontana dai territori. Non si può più tollerare che interi comuni vengano lasciati senza medici, senza guardia medica, senza assistenza, in un silenzio istituzionale assordante.
I dati diffusi dalla Fondazione Gimbe sono impietosi: in Calabria mancano 66 medici di base; il 37,2% di quelli attivi supera il limite massimo di 1.500 assistiti; tra il 2019 e il 2023 il numero di medici di famiglia è crollato del 20,9% (contro una media nazionale del -12,7%); nel 2024, per la prima volta, i candidati al concorso sono stati meno dei posti disponibili. È evidente che il sistema sta implodendo”.

Tavernise conclude: “Serve un piano straordinario per la medicina di prossimità. Lo chiedo con forza al presidente-commissario Occhiuto: non bastano più parole o promesse. Servono fatti, subito. Va garantita la copertura dei servizi nei territori più fragili, va dato un segnale forte a chi ogni giorno vede calpestato il proprio diritto alla salute. Non possiamo permettere che l’emergenza di Rosarno diventi l’ennesima tragedia annunciata della sanità calabrese”.

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