“Pur condividendo la necessità di rilanciare il piccolo commercio, i negozi sotto casa e di prossimità, restituendo ai centri storici identità, senso di comunità ma anche presidi di servizi e socialità che contribuiscano ad arginare la desertificazione di quelle aree, riteniamo che il modo di guardare a chi investe in Calabria non debba tenere conto della nazionalità degli imprenditori”. Lo afferma il presidente dell’Ente Bilaterale Commercio, Terziario e Servizi di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia e segretario generale della Fisascat Cisl Calabria Fortunato Lo Papa intervenendo sulla vicenda che ha visto Confesercenti stigmatizzare l’apertura di un centro commerciale nell’area vibonese perché gestito da un’imprenditrice cinese.
Riflessione più ampia
Riflessione più ampia
“La riqualificazione di uno stabile di centinaia di metri quadrati per la creazione di un’area commerciale che porterebbe economia sul territorio e maggiore occupazione, necessita di una riflessione più ampia e scevra di pregiudizi. Penso – dice Lo Papa – innanzitutto alla tutela della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici che vi andranno a lavorare, al rispetto dei contratti e delle norme di sicurezza sul lavoro, così come deve avvenire per qualunque attività. Senza dimenticare altresì quanto di consueto centri commerciali di questa tipologia siano attrattivi e come il fatto che in questo caso l’attività in questione non sia in periferia, possa avere riverberi positivi anche per gli altri esercizi del centro”.
“Per quanto concerne la sofferenza del piccolo commercio e quell’emorragia che da tempo lo interessa, ritengo che la medicina sia diversa da quella di reprimere sul nascere le grandi attività commerciali. Serve, al contrario, una politica efficace che porti linfa al tessuto proponendo incentivi, bandi per l’imprenditoria ma anche riqualificazione urbana, innovazione digitale”, aggiunge.
“È importante – conclude – fare in modo che venga agevolata la mobilità pedonale e che si investa in illuminazione, arredo urbano, aree verdi e zone relax per rendere piacevole la permanenza nei centri storici. Creare occasioni di incontro e confronto tra commercianti, residenti e associazioni locali, nonché l’adozione di strategie che valorizzino il patrimonio culturale dei centri storici, ne migliorino la vivibilità e ne facciano un motore di sviluppo economico e sociale”.