Le dimissioni di Occhiuto, resterà alla guida della sanità e dell’edilizia ospedaliera

Il Governo lavora per evitare un voto spezzatino in autunno. Si punta a una vera e propria election day che includa anche la Calabria

Il dibattito sulle annunciate dimissioni di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, continua ad alimentare la tensione politica. Ma mentre a Palazzo si discute, nei corridoi istituzionali si comincia già a fare i conti con il calendario: settimane, forse giorni, separano i calabresi da un possibile ritorno alle urne.

Verso election day

Verso election day

Se Occhiuto confermerà la sua intenzione di lasciare l’incarico – come dichiarato pubblicamente anche ieri a Reggio Calabria – la Calabria si avvierà verso elezioni anticipate, con ogni probabilità accorpate a quelle già previste in altre regioni: Veneto, Campania, Puglia, Marche e Valle d’Aosta. Il Governo spinge per un election day autunnale, che consentirebbe unificazioni logistiche e risparmi sui costi.

L’ultimo Consiglio regionale

La procedura, in caso di dimissioni volontarie, è regolata dall’articolo 33 dello Statuto regionale. Le dimissioni devono essere presentate al presidente del Consiglio regionale, attualmente Filippo Mancuso (Lega), che avrà dieci giorni per convocare l’ultima seduta dell’assemblea legislativa. In quell’occasione, ogni consigliere potrà intervenire per un massimo di cinque minuti. Seguirà lo scioglimento del Consiglio regionale e l’indizione ufficiale delle elezioni, tramite decreto del presidente della Giunta, sentiti il presidente del Consiglio e il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro.

Resterà commissario

Ma l’eventuale uscita di scena dalla guida della Regione non comporterebbe automaticamente la fine del doppio incarico di Occhiuto come Commissario per la sanità e per l’edilizia sanitaria in Calabria. Si tratta di nomine del Consiglio dei ministri, formalizzate con Dpcm, e quindi del tutto autonome rispetto alla carica di presidente della Giunta. L’ultima parola spetterà dunque al Governo, che potrà decidere discrezionalmente se confermare Occhiuto nel suo ruolo commissariale – valorizzandone l’esperienza e la conoscenza approfondita del sistema sanitario regionale – oppure optare per una revoca o una sostituzione, ritenendo che la perdita della guida politica della Regione ne indebolisca l’efficacia operativa.

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