“C’è bisogno di un cambio di direzione, nel rispetto di tutti”. È con questa premessa che le sigle sindacali Cgil Funzione Pubblica, Fials e Nursind chiedono la revoca in autotutela della delibera n. 643 del 13 giugno 2025, avente ad oggetto l’avvio delle procedure di valutazione degli incarichi di funzione, come previsto dagli articoli 31 e 34 del Ccnl Comparto Sanità 2019/2021.
Le organizzazioni sindacali chiedono inoltre chiarimenti urgenti sulla situazione reale della contrattazione decentrata dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘Renato Dulbecco’ e la revoca della bozza di regolamento sugli incarichi di funzione, giudicata inaccettabile, soprattutto per la previsione di un colloquio orale pesante al 50% nella valutazione, che – secondo le sigle – penalizza la meritocrazia e favorisce logiche clientelari.
Le organizzazioni sindacali chiedono inoltre chiarimenti urgenti sulla situazione reale della contrattazione decentrata dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘Renato Dulbecco’ e la revoca della bozza di regolamento sugli incarichi di funzione, giudicata inaccettabile, soprattutto per la previsione di un colloquio orale pesante al 50% nella valutazione, che – secondo le sigle – penalizza la meritocrazia e favorisce logiche clientelari.
Nodi cruciali
La denuncia, indirizzata al commissario straordinario dell’Azienda Dulbecco, al commissario di Azienda Zero della Regione Calabria, alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti di Catanzaro, tocca anche altri nodi cruciali. Tra queste la contrattazione decentrata, in quanto, secondo i sindacati, “gli accordi sulle progressioni tra le aree sono stati annunciati, ma restano inapplicati”; i buoni pasto, per i quali era stata “promessa l’estensione oltre le 6 ore lavorative, ma senza alcun riscontro concreto”; le progressioni economiche orizzontali, per le quali “l’accordo ratificato nel dicembre 2024 è ancora inapplicato. Il timore è che, se si arriverà ad ottobre senza attuazione, metà del personale resterà escluso, con gravi danni economici anche ai fini pensionistici”; cambio divisa (vestizione/svestizione), nel senso che “deve essere considerato orario di lavoro retribuito, in linea con accordi pregressi e risorse già disponibili a bilancio”. Su questi punti, i sindacati avvertono: “Nessuna soluzione alternativa sarà accettata”.
Bozza regolamento
Le sigle denunciano inoltre il contenuto della bozza del regolamento sugli incarichi di funzione, ricevuta l’8 agosto, sottolineando in particolare la previsione del 50% di punteggio assegnato al colloquio, come segnale di uno “svuotamento della meritocrazia a favore dei raccomandati”. “Lasciate ogni speranza voi che partecipate”, commentano amaramente i sindacati.
Criticità nei reparti
Il grido d’allarme è rivolto anche alla cittadinanza e alla Regione Calabria, nella convinzione che “tutti debbano conoscere lo stato delle cose in un momento in cui si investe nella modernizzazione del sistema sanitario, come dimostra il recente road show sul Fascicolo Sanitario Elettronico”. Non mancano infine riferimenti alle criticità organizzative dei reparti – in particolare chirurgie, ortopedia, TIN e pronto soccorso – acuitesi nel mese di agosto, a causa di una programmazione assente e della mancanza di personale. I sindacati concludono: “Tutto questo si sarebbe potuto evitare con una pianificazione seria, nuove assunzioni tramite il turn over e una collaborazione più stretta con le Unità Operative e i servizi del Campus di Germaneto. A pagarne il prezzo sono i pazienti e il personale sanitario, tecnico e amministrativo, che continua a operare con professionalità e abnegazione nonostante tutto”.