Assenza pediatria nell’entroterra vibonese, il sindaco di Dasà presenta formale denuncia

La situazione, definita non più sostenibile, mette a rischio la salute dei bambini e sovraccarica i pronto soccorso

Con una lettera indirizzata al presidente della terna commissariale dell’Asp, Gianfranco Tomao, (e, per conoscenza, ai sub commissari, al presidente della giunta regionale, al prefetto e all’Urp della stessa azienda), il sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, ha presentato formale denuncia per il grave disservizio che sta vivendo il comprensorio (Dasà, Acquaro, Arena, Dinami e Fabrizia) per l’assenza (causa malattia del titolare) di un pediatra di libera scelta sul territorio.

“Da oltre 4 mesi – afferma Scaturchio – le nostre comunità, che constano di numerosi minori, si trovano senza un punto di riferimento fondamentale per l’assistenza sanitaria di base, che sta causando notevoli disagi alle famiglie, costrette per le cure dei propri figli a spostarsi in comuni limitrofi o ricorrere al pronto soccorso per le esigenze mediche del caso, sovraccaricando ulteriormente le strutture ospedaliere e mettendo a rischio la salute dei nostri bimbi”. Una mancanza che, sottolinea il sindaco, “viola il diritto fondamentale alla salute, garantito dalla costituzione e dalle normative sanitarie vigenti”. Si tratta di una situazione che, afferma, “non è più sostenibile”.

“Da oltre 4 mesi – afferma Scaturchio – le nostre comunità, che constano di numerosi minori, si trovano senza un punto di riferimento fondamentale per l’assistenza sanitaria di base, che sta causando notevoli disagi alle famiglie, costrette per le cure dei propri figli a spostarsi in comuni limitrofi o ricorrere al pronto soccorso per le esigenze mediche del caso, sovraccaricando ulteriormente le strutture ospedaliere e mettendo a rischio la salute dei nostri bimbi”. Una mancanza che, sottolinea il sindaco, “viola il diritto fondamentale alla salute, garantito dalla costituzione e dalle normative sanitarie vigenti”. Si tratta di una situazione che, afferma, “non è più sostenibile”.

Pertanto, in sintesi, “con la presente si richiede formalmente che l’Asp provveda con la massima urgenza ad adottare una soluzione transitoria che garantisca l’assistenza pediatrica sul nostro territorio senza ulteriori ritardi» e si «diffida codesta Direzione dall’ulteriore inerzia e si preannunciano di protesta e di tutela legale qualora non si verifichino nel breve termine segnali concreti e risolutivi”.

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