Dasà, il Tar dà ancora ragione al Comune: Aterp sconfitta per la terza volta sulle case popolari incendiate

L’ente regionale dell’edilizia pubblica, che aveva anche impugnato una relazione dell’Asp, esce nuovamente sconfitto. Intanto gli ex residenti restano ancora senza una casa

La lunga battaglia legale tra il Comune di Dasà e l’Aterp Calabria si chiude con un nuovo successo per l’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Scaturchio. Con l’ordinanza n. 484 del 17 settembre 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha infatti rigettato per la terza volta un ricorso dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica, segnando un punto fermo sulla vicenda dello stabile di edilizia popolare distrutto da un incendio all’inizio del 2020.

La lunga battaglia legale tra il Comune di Dasà e l’Aterp Calabria si chiude con un nuovo successo per l’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Scaturchio. Con l’ordinanza n. 484 del 17 settembre 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha infatti rigettato per la terza volta un ricorso dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica, segnando un punto fermo sulla vicenda dello stabile di edilizia popolare distrutto da un incendio all’inizio del 2020.

Il nodo

Al centro del contenzioso, l’ordinanza sindacale n. 1 del 17 febbraio 2025, con cui il Comune intimava all’Aterp di demolire o ripristinare l’immobile pericolante, ritenuto un rischio per la pubblica incolumità e fonte di degrado ambientale dovuto alla crescita incontrollata di vegetazione, fauna selvatica e rifiuti. L’Aterp, rappresentata dagli avvocati Domenico Colaci e Paolo Petrolo, aveva chiesto la sospensiva dell’efficacia dell’ordinanza, ma il Tar ha negato la misura cautelare.

Due precedenti respingimenti

L’azienda aveva già perso due ricorsi precedenti: uno presentato al Tar (ordinanza n. 276 del 5 giugno 2025) e un appello cautelare al Consiglio di Stato, respinto dalla quinta sezione il 28 agosto. Contestualmente, Aterp aveva depositato un ulteriore ricorso, con memorie aggiuntive, contestando l’ordinanza comunale e una relazione dell’Asp (protocollo 27724) ritenuta illegittima. Anche quest’ultima azione è stata respinta con l’ordinanza n. 484/2025.

Le motivazioni del Tar

Nel provvedimento, i giudici amministrativi sottolineano che l’ordinanza sindacale prevede già la possibilità per l’Aterp di scegliere tra il ripristino dell’edificio o la sua demolizione, escludendo quindi qualsiasi pregiudizio irreversibile. Inoltre, viene evidenziato che non sono emersi elementi nuovi rispetto ai precedenti giudizi, ribadendo che l’alternativa alla demolizione è praticabile.

Il commento del sindaco

Soddisfatto il sindaco Raffaele Scaturchio, che ha voluto ringraziare il suo legale, l’avvocato Francesco Izzo, definendo l’esito del contenzioso come “l’ennesima conferma della correttezza e trasparenza dell’azione amministrativa” e come un riconoscimento della “solidità giuridica delle scelte compiute dal Comune nel rispetto dell’interesse pubblico”. L’auspicio dell’amministrazione è che, dopo questa terza pronuncia negativa, l’Aterp “ottemperi finalmente all’ordinanza, ponendo fine a una situazione di pericolo e abbandono”. A cinque anni dall’incendio che ha reso inagibili gli alloggi, molti degli ex abitanti sono ancora costretti a vivere in affitto, in attesa di una soluzione definitiva. Ora, con la terza bocciatura da parte del Tar, l’azienda è chiamata ad agire: ripristinare l’immobile, se possibile, oppure procedere alla demolizione e ricostruzione.

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