Continua lo scontro tra Comune di Dasà e Aterp Calabria sulla sorte della palazzina di proprietà dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica, danneggiata da un incendio e al centro di un contenzioso amministrativo. Dopo l’ordinanza del Tar Calabria (Sezione Prima, n. 483/2025) che conferma la facoltà di mettere in sicurezza l’edificio anziché demolirlo, Aterp – rappresentata in giudizio dall’avvocato Domenico Colaci e dall’avvocato Paolo Petrolo – interviene per precisare la propria posizione, smontando l’interpretazione trionfalistica del Comune.
La commissaria Iannini
La commissaria Iannini
“Ancora una volta siamo costretti ad intervenire – spiega la commissaria Maria Carmela Iannini – per ristabilire una corretta rappresentazione dei fatti e tutelare l’immagine dell’Ente. Il sindaco esulta per la recente ordinanza del Tar Calabria che ha confermato la messa in sicurezza dell’immobile, cioè proprio quello che Aterp ha sempre sostenuto: mettere in sicurezza l’edificio, avendo a tal fine proposto al Comune un piano che lo stesso ha rifiutato.”
La commissaria dell’Aterp ricorda che il Tar ha affermato “in modo chiaro e netto” che l’Azienda “ha la facoltà di mettere in sicurezza il fabbricato, ritenendo integra la possibilità di ripristino”, come già chiarito dal Consiglio di Stato, “smentendo l’assunto del Comune secondo il quale il fabbricato doveva essere demolito”.
“Personalmente ho sempre ritenuto che l’edificio andasse messo in sicurezza per poi essere ripristinato e la pronuncia del Tar conferma questa mia convinzione. A mio avviso, dopo la pronuncia Aterp possa agire in assoluta autonomia. Ad ogni modo – aggiunge con una punta d’ironia – non voglio essere la causa dei mancati festeggiamenti del sindaco, perciò manderò una bottiglia di Prosecco!”
Il contenzioso
Il Comune di Dasà, con l’ordinanza n. 1 del 17 febbraio 2025, aveva intimato ad Aterp la demolizione dell’immobile. L’Azienda pubblica ha impugnato il provvedimento chiedendo la sospensiva e proponendo, in alternativa, la messa in sicurezza della struttura. Il Tar Calabria, con l’ordinanza n. 483/2025, ha rigettato la domanda cautelare del Comune e confermato quanto già espresso in precedenza: la possibilità di mettere in sicurezza la palazzina, lasciando integra la possibilità di ripristino. Le spese di questa fase processuale sono state compensate tra le parti.