Nicotera, il torrente San Giovanni torna a vivere: completato con successo il biorisanamento

Rane, pesci e granchi tornano a popolare il torrente, nonostante una condotta fognaria danneggiata. L’obiettivo: estendere l’intervento a tutto il litorale

Si sono concluse le operazioni di biorisanamento del torrente San Giovanni, che sfocia nel centro spiaggia di Nicotera Marina. Erano state avviate il 5 agosto e sono terminate venerdì 12 settembre, con risultati eccellenti.

La Pro Loco di Nicotera si è resa promotrice della bioattivazione con prodotti biologici offerti dalla Wetstone Srl, che da anni effettua analogo trattamento nel fiume Mesima e nell’adiacente torrente Vena, fortemente inquinati a monte. La bioattivazione crea una barriera che blocca l’inquinamento fognario, aggredendo i batteri fecali e gli enzimi presenti, trasformando il tutto in acque limpide, con uno sbocco alla foce trasparente, privo di inquinanti e nutrienti responsabili delle fastidiose fioriture algali.

Il convegno

La campagna di biorisanamento è scaturita a seguito di un convegno svoltosi a luglio a Nicotera, alla presenza del procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, il quale, ascoltando l’intervento sui bioattivatori del presidente della Pro Loco, Antonio Leonardo Montuoro, aveva preso l’impegno di sollecitare le autorità preposte al rilascio dell’autorizzazione. Il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, il 30 luglio scorso, ha autorizzato in tempi brevissimi il trattamento, previo parere favorevole da parte di Arpacal, della Capitaneria di Porto e della responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Nicotera.

Trattamenti e risultati

“I trattamenti – si legge in una nota della Pro Loco – si sono svolti con il prezioso e competente ausilio del personale dell’Azienda Calabria Verde, presente assiduamente sul posto per l’attività, svolta due volte a settimana. I risultati si sono rivelati evidenti già al secondo trattamento: le acque, storicamente torbide, sono state trasformate in acque limpide e trasparenti, favorendo il ripopolamento della fauna. Questo è stato reso possibile dal ripristino dell’ossigenazione e della vivibilità delle acque, con la presenza riscontrata di numerosi pesciolini, rane e granchi, documentata di volta in volta”.

Tecnologia ecosostenibile

I rappresentanti della Pro Loco precisano che “il trattamento di bioattivazione, anche conosciuto come biorisanamento, è stato effettuato con prodotti biologici che accelerano i processi biochimici di autodepurazione propri degli ecosistemi acquatici. Si tratta di una tecnologia ecosostenibile, finalizzata alla stabilizzazione e mineralizzazione della sostanza organica nei sedimenti. I prodotti utilizzati sono miscele di microrganismi selezionati, enzimi, estratti vegetali e catalizzatori minerali che, una volta immessi nell’ambiente, si attivano per limitare i fenomeni di eutrofizzazione, causa della carenza di ossigeno disciolto e delle conseguenti morie di pesci”.

La bioattivazione mira a “minimizzare la concentrazione di azoto e fosforo, tra le principali cause dell’eutrofizzazione, ottimizzando i processi naturali di rimozione tramite nitro/denitro per l’azoto e la stabilizzazione nei sedimenti per il fosforo. Il risultato è una mineralizzazione della sostanza organica, con effetti positivi sulle caratteristiche microbiologiche dell’acqua e dei sedimenti, riducendo il rischio di fioriture algali che causano ampie oscillazioni dell’ossigeno disciolto, rendendo le acque verdastre e poco invitanti alla balneazione”.

La relazione

“A breve – fanno sapere i componenti della Pro Loco – sarà redatta una relazione dettagliata, corredata da foto comparative, sul progresso del biorisanamento, che risulta adesso stabile e ben radicato nel fondale e nelle pareti del torrente. Questo ha creato le condizioni ottimali anche per il ripopolamento della flora. Sono tornati alla foce animali di varie specie per abbeverarsi nelle acque, divenute di nuovo limpide e salubri, con la presenza di folti stormi di colombi, passeri e un gruppo di cani che vivono in zona. Il biorisanamento andrebbe ripetuto una volta l’anno, e la Pro Loco di Nicotera si farà promotrice del prossimo trattamento, da avviare a maggio 2025, per mantenere il mare salubre e balneabile anche nella prossima estate. L’obiettivo è ottenere l’autorizzazione per estendere l’intervento all’intero litorale nicoterese, al fine di debellare definitivamente la piaga della fioritura algale”.

A giudizio della Pro Loco, “il biorisanamento ha dimostrato efficacia anche a fronte di un’imprevista rottura della condotta comunale, che da oltre un mese sversa liquami fognari nel torrente. Gli inquinanti sono stati sbarrati e trasformati grazie all’effetto bioattivante dei prodotti biologici, somministrati in polveri e pastiglie a lento rilascio, con risultati sorprendenti che confermano la validità di queste tecniche brevettate e scientificamente testate, già applicate in altre zone d’Italia e del mondo. Lo stesso trattamento è stato utilizzato con successo anche nelle acque del laghetto dell’EUR di Roma (85.120 m², profondità 2–4 metri), permettendo, nel luglio 2023, lo svolgimento del Campionato Italiano di nuoto”.

La Pro Loco di Nicotera, soddisfatta, ringrazia per la sensibilità e l’immediata disponibilità: il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo; il dirigente generale del Dipartimento Ambiente Regionale, Salvatore Siviglia, e il dirigente Francesco Costantino; il comandante della Capitaneria di porto, Guido Avallone; il direttore generale dell’Azienda Calabria Verde, Giuseppe Oliva; la direttrice del Dipartimento Arpacal, Domenica Ventrice; la dirigente responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Nicotera, Carmen Oppedisano; il titolare della ditta Wetstone Srl, Antonio Di Giacomo, produttore e fornitore – a titolo gratuito – dei prodotti per il biorisanamento; infine, i volontari della Pro Loco di Nicotera, in particolare Marco Mollese.

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