La campagna elettorale per le Regionali in Calabria entra nella fase più dura. Pasquale Tridico, candidato dell’area progressista, ha scelto lo studio televisivo di Ten per sfoderare quello che potremmo definire il suo “macete politico” contro le manovre avversarie.
Accuse e manovre oscure
Accuse e manovre oscure
Durante il dibattito pubblico, Tridico ha puntato il dito contro Francesco Toscano e la sua compagine, accusandoli apertamente di essere “liste civetta” nate per ostacolare il centrosinistra e sottrarre voti preziosi. Non un semplice sospetto, secondo il candidato progressista, ma un disegno preciso collegato ai rapporti tra Roberto Occhiuto (presidente uscente della Regione) e lo stesso Toscano.
Origini nella vecchia Dc
Tridico ha ricordato in diretta come i due abbiano condiviso percorsi politici comuni nella vecchia Democrazia Cristiana e sottolineato un dettaglio non secondario: Occhiuto fu testimone di nozze al matrimonio di Toscano, circostanza che – secondo il candidato progressista – confermerebbe un “comparaggio politico” che oggi si traduce in un piano coordinato per indebolire l’area progressista.
Il gioco delle tre carte
L’accusa è pesante e apre uno squarcio sulla campagna elettorale calabrese: da un lato il centrosinistra che tenta di compattarsi attorno a Tridico, dall’altro le liste civiche e i candidati che, se confermato lo scenario denunciato, potrebbero trasformarsi in strumenti tattici per favorire l’attuale maggioranza. Tridico, visibilmente deciso, ha lanciato un messaggio chiaro agli elettori: “Non lasciatevi ingannare dalle finte alternative – ha detto – dietro certe liste ci sono accordi trasversali che nulla hanno a che vedere con il cambiamento”.
Il sistema democratico
L’intervento di Pasquale Tridico potrebbe segnare una svolta nella campagna elettorale. Le sue accuse, sebbene dure, mettono in evidenza una questione che da anni accompagna la politica calabrese: la trasparenza delle liste e delle alleanze. Le “liste civetta” non sono una novità nella storia politica italiana, ma la loro eventuale presenza e funzione nelle elezioni regionali rappresenterebbe un colpo alla credibilità del sistema democratico.
Dubbi da chiarire
In questo quadro, tuttavia, vale la pena ricordare che le accuse sono dichiarazioni politiche e come tali richiedono riscontri, verifiche e un confronto aperto. Il fatto che Occhiuto sia stato testimone di nozze di Toscano può avere un valore simbolico, ma non costituisce di per sé prova di accordi politici occulti. D’altra parte, chi si candida a governare la Calabria ha il dovere di chiarire ogni dubbio e fugare ogni sospetto, perché la fiducia dei cittadini passa per la trasparenza e la coerenza.
Servono idee e programmi
Se da un lato Tridico ha fatto bene a sollevare il tema, dall’altro spetta ora a Toscano e Occhiuto rispondere con chiarezza, spiegando agli elettori i reali obiettivi delle proprie liste. Solo così la campagna elettorale potrà trasformarsi da scontro personale a confronto sulle idee e sui programmi, quello che i calabresi meritano davvero.