In Consiglio comunale a Vibo si è consumato l’ennesimo strappo alle regole istituzionali. Al centro delle polemiche, un intervento del sindaco giunto a seduta praticamente conclusa e, secondo l’opposizione, del tutto irregolare.
A sollevare il caso è il gruppo consiliare Cuore Vibonese, che in una nota denuncia quanto accaduto definendolo “un vero e proprio tradimento delle regole democratiche”. Secondo quanto riferito, il primo cittadino avrebbe preso la parola “in violazione del regolamento comunale”, che “non prevede interventi in quella fase dei lavori”. Una “forzatura” che, secondo il gruppo d’opposizione, “è stata poi giustificata dai consiglieri di maggioranza con argomentazioni che nulla avrebbero a che vedere con le norme regolamentari”: in sostanza, si sarebbe parlato della possibilità per l’opposizione di replicare, “come se un abuso fosse sanabile da un ulteriore intervento”.
A sollevare il caso è il gruppo consiliare Cuore Vibonese, che in una nota denuncia quanto accaduto definendolo “un vero e proprio tradimento delle regole democratiche”. Secondo quanto riferito, il primo cittadino avrebbe preso la parola “in violazione del regolamento comunale”, che “non prevede interventi in quella fase dei lavori”. Una “forzatura” che, secondo il gruppo d’opposizione, “è stata poi giustificata dai consiglieri di maggioranza con argomentazioni che nulla avrebbero a che vedere con le norme regolamentari”: in sostanza, si sarebbe parlato della possibilità per l’opposizione di replicare, “come se un abuso fosse sanabile da un ulteriore intervento”.
Numero legale
La situazione è precipitata subito dopo. Concluso l’intervento del sindaco, infatti, i consiglieri di maggioranza hanno chiesto la verifica del numero legale e hanno abbandonato l’aula, impedendo di fatto qualunque replica e facendo così saltare la seduta. Una scelta che per Cuore Vibonese rappresenta “l’incapacità di reggere un confronto democratico tra le parti”.
A fronte di questo comportamento, il gruppo consiliare tiene a evidenziare “per onor del vero” che sei consiglieri di maggioranza si sono “rifiutati di lasciare l’aula, nonostante – si legge nella nota – il pressing del consigliere Colelli. Un segnale, secondo l’opposizione, che “la maggioranza è ormai allo sbando”.
Il risultato? L’interruzione della seduta per mancanza del numero legale. Ma per Cuore Vibonese il danno è ben più profondo: “In quell’aula, la democrazia è stata assassinata da coloro che fino a pochi istanti prima ne decantavano i principi”.