Toscano chiude a Reggio Calabria: Democrazia Sovrana e Popolare non tradisce

Il candidato lancia un appello agli elettori delusi: non pieghiamoci al meno peggio, servono politica e coraggio

La campagna elettorale di Democrazia Sovrana e Popolare si è chiusa a Reggio Calabria con un comizio dai toni appassionati e senza fronzoli, guidato dal candidato Francesco Toscano e con la presenza di Marco Rizzo. Un incontro che ha voluto marcare una distanza netta dalla politica tradizionale e dai metodi, spesso clientelari, che hanno caratterizzato la competizione elettorale in Calabria.

No ai pettegolezzi

No ai pettegolezzi

“Con me ci sono soltanto i cittadini – ha esordito Toscano – persone che inseguono l’idea di una politica pura. Non abbiamo mai abbassato il livello del dibattito con pettegolezzi o attacchi personali: abbiamo parlato di politica. Le nostre liste non sono popolate da portatori di voti interessati solo a entrare in Consiglio regionale, magari mentre gestiscono grandi cliniche private e dicono di voler difendere la sanità pubblica. Questo è un insulto all’intelligenza dei calabresi”.

Occhiuto e Tridico

Il candidato ha poi puntato il dito contro i due principali sfidanti, Roberto Occhiuto e Pasquale Tridico, accusandoli di aver impostato la campagna su temi “lontani dai reali bisogni dei cittadini”: “Occhiuto ha passato il tempo a occuparsi di certificati di residenza, Tridico di matrimoni e comunioni. Noi invece abbiamo parlato di Fincalabra, sanità, austerity, sviluppo economico. Temi veri, che interessano la vita quotidiana dei calabresi”.

Il piano di rientro

Particolare enfasi è stata posta sul tema della sanità, con la critica al “piano di rientro” e all’ingresso in politica di esponenti della sanità privata. “Non demonizzo il privato in sé – ha chiarito Toscano – ma portare in Consiglio regionale chi guida il settore privato e spacciarlo come difensore dell’interesse pubblico è ridicolo. Se non fossimo stati noi, Giorgia Meloni non avrebbe nemmeno annunciato l’uscita dal piano di rientro, un provvedimento che abbiamo denunciato con forza in tutta la campagna elettorale”.

La forza delle idee

Il messaggio più diretto Toscano lo ha riservato agli elettori tentati dall’astensione: “Capisco chi non vuole votare, chi si sente tradito e illuso, soprattutto dopo la parabola dei 5 Stelle. Ma è proprio questo il gioco del potere: allontanare dalla partecipazione la parte migliore della società, quella non rassegnata. Non dobbiamo piegarci alla logica del meno peggio. Democrazia Sovrana e Popolare combatte una battaglia limpida, lucida e coraggiosa. E non tradirà”.

Con queste parole Toscano ha chiuso la sua campagna, rivendicando la forza delle idee e la scelta di restare su un terreno “politico” contro quello che ha definito il “teatrino delle convenienze e dei privilegi”.

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