Dal disastro ecologico al riscatto: l’ex discarica di Pizzo rinasce come parco e campo sportivo

Domani l’inaugurazione dell’area bonificata di località Arcidiacono: alla cerimonia il generale Vadalà e il viceministro Gava. Un percorso lungo decenni, tra denunce, sequestri e impegno civile

C’è voluto mezzo secolo per trasformare una ferita ambientale in un simbolo di rinascita. Domani, sabato 11 ottobre, a Pizzo Calabro, l’area dell’ex discarica di località Arcidiacono sarà ufficialmente restituita alla collettività: un campo ludico-sportivo immerso nel verde dove, fino agli anni ’70, camion carichi di rifiuti scaricavano ogni tipo di materiale, persino incendiato per far spazio ad altri strati di immondizia.

Riqualificazione e bonifica

Riqualificazione e bonifica

La cerimonia di inaugurazione segna la fine di una lunga e complessa opera di bonifica e riqualificazione ambientale. All’evento saranno presenti il commissario unico per le bonifiche, generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, e il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, insieme al sindaco Sergio Pititto, alla prefetta Anna Aurora Colosimo, al tenente colonnello Nino Tarantino, subcommissario alle bonifiche, al capo dipartimento del Mase Fabrizio Penna, al direttore generale di Arpacal Michelangelo Iannone, al direttore tecnico di Serveco Carmelo Marangi e al responsabile unico del procedimento Nico Donato. Un parterre istituzionale di prim’ordine per celebrare quello che Rosaria Marrella sulle pagine della Gazzetta del Sud ha definito “un angolo di paradiso” risorto dalle ceneri del degrado.

Battaglie civiche e sequestro

Ma non tutti gli attori di questa storia saranno presenti alla cerimonia. Eppure, senza il contributo di chi negli anni ha denunciato, vigilato e combattuto, questa bonifica non sarebbe mai arrivata a compimento. Il percorso di risanamento parte da lontano, già con l’amministrazione Falcone, grazie all’impegno dell’allora assessore all’Ambiente Raffaello Molé, e prosegue sotto la Giunta di Fernando Nicotra, con il compianto Holmo Marino. Tuttavia, è solo nel marzo 2018 che l’opinione pubblica comincia ad accorgersi della gravità della situazione: la Guardia costiera, agli ordini del comandante Francesco Caretto, sequestra la discarica “esplosa” nei pressi della foce dell’Angitola, facendo scattare l’allarme ambientale.

La rimozione totale dei rifiuti

Anche l’ex sindaco Gianluca Callipo ebbe un ruolo cruciale, chiedendo con forza la rimozione totale dei rifiuti per evitare il cosiddetto “effetto sarcofago” – ovvero la chiusura definitiva del sito senza bonifica reale. Dopo la terna commissariale, è stata poi l’amministrazione Pititto a portare a termine il processo di delocalizzazione del campo sportivo, inserendolo nel cuore della Marinella.

Paolillo e Ieracitano: voce della natura

Ma prima della politica e delle ruspe, ci furono le denunce e le battaglie civiche. Il naturalista Pino Paolillo, insieme al compianto Francesco Ieracitano, ha condotto per anni una lotta solitaria contro l’indifferenza e l’inquinamento, chiedendo il ripristino dei luoghi. Le loro denunce, spesso inascoltate, contribuirono a tenere viva l’attenzione sul disastro ecologico che, oggi, può dirsi finalmente sanato.

Un’area restituita alla collettività

Fino al 1975, quella di Arcidiacono era considerata una discarica “regolare”, addirittura autorizzata dal Comune. Camion pieni di rifiuti di ogni tipo arrivavano non solo da Pizzo, ma anche dai paesi vicini. I cumuli venivano incendiati ammorbando l’intera zona e tutto il litorale per fare spazio ad altri carichi, tra plastica, pneumatici e materiali ingombranti. Oggi, quel sito è stato bonificato e messo in sicurezza grazie al lavoro del commissario nazionale per le bonifiche, generale Vadalà, e della sua struttura. L’intervento ha consentito di chiudere una procedura di infrazione europea aperta nei confronti dell’Italia, permettendo di restituire alla comunità un’area rinata e di grande valore ambientale.

Il riscatto di un territorio

Dove una volta bruciavano rifiuti, oggi sorgeranno campi e spazi per bambini e famiglie. È la vittoria della buona amministrazione e del senso civico, di chi ha creduto che un territorio ferito potesse rinascere. Località Arcidiacono non sarà più il simbolo del degrado, ma un laboratorio di rinascita ambientale e civile, frutto di anni di lavoro, di legalità e di impegno collettivo.

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