Sanità, l’appello di Igor Colombo a Occhiuto: la Calabria non può più restare indietro

Lo scrittore e malato oncologico si appella al presidente della Regione e commissario alla sanità, chiedendo un impegno concreto per rilanciare il sistema sanitario calabrese

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Igor Colombo, scrittore e malato oncologico, indirizzata al governatore della Calabria e commissario ad acta della sanità, Roberto Occhiuto:

Mi appello al riconfermato governatore della Calabria, nonché commissario ad acta della sanità, Roberto Occhiuto, affinché questo suo secondo mandato sia segnato dalla volontà seria di lottare per un sistema sanitario che, oltre ad essere interamente pubblico, guardi in una prospettiva di forte rilancio per la Calabria e garantisca cure adeguate agli ammalati della nostra regione.

Mi appello al riconfermato governatore della Calabria, nonché commissario ad acta della sanità, Roberto Occhiuto, affinché questo suo secondo mandato sia segnato dalla volontà seria di lottare per un sistema sanitario che, oltre ad essere interamente pubblico, guardi in una prospettiva di forte rilancio per la Calabria e garantisca cure adeguate agli ammalati della nostra regione.

La battaglia

Da anni porto avanti – ancora prima che mi ammalassi – una delle battaglie che, secondo me, stanno alla base di un sistema sanitario più equo ed economicamente più giusto rispetto alle regioni più ricche del Nord: la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale. Una ripartizione che in Italia impiega già di per sé risorse esigue rispetto alla media delle principali nazioni europee, che destinano alla sanità oltre il 10% del loro PIL.

Da noi, invece, oltre all’impiego limitato dei fondi, la distribuzione avviene secondo criteri anomali, che non tengono conto del numero effettivo degli ammalati nelle varie regioni, generando forti squilibri economici e sociali tra le diverse aree del Paese. Certo, non aiuta neppure la Legge di Bilancio che a fine anno sarà votata in Parlamento, dove il governo prevede di impegnare 34 miliardi di euro nel solo 2026 per le spese militari, risorse che saranno inevitabilmente sottratte alla spesa sociale, e in primo luogo alla sanità.

Volontà politica

Il tutto, alla fine, è sempre questione di scelte e volontà politica, perché in un sistema governato da enti sovranazionali che impongono austerità per i servizi sociali, serve la discrezione, il coraggio e il senso del dovere di chi amministra per fare il bene esclusivo dei propri cittadini, soprattutto di quelli più disagiati. Io sono uno di quelli che, dal prossimo mese di novembre, non potrà più curarsi nella propria regione e andrà ad aumentare il numero della cosiddetta migrazione sanitaria, perché ancora oggi, nel 2025, in Calabria siamo indietro di moltissimo rispetto al Nord. Mancano strutture adeguate per la cura dei pazienti oncologici e medici specialisti in grado di eseguire trattamenti chemioterapici complessi.

Ospedali in affanno

Dico ancora a Occhiuto che questo, forse, è solo uno dei tanti problemi della nostra Calabria, dove ci sono ospedali in serio affanno in diversi reparti, costretti a operare in condizioni di grande difficoltà per carenza di personale medico e infermieristico. Abbiamo reparti come quello di Oncologia di Lamezia Terme, dove gli operatori sanitari sono costretti a fare doppi turni per coprire il deficit di personale, arrivando a lavorare fino a dodici ore al giorno. Una situazione gravissima, perché la stanchezza di un infermiere o di un medico può, in alcuni casi, costare cara a un paziente. Tutto ciò raddoppia le responsabilità di questi professionisti che, per puro spirito di amore e di servizio, mandano avanti reparti che altrimenti dovrebbero chiudere.

A questo proposito, invito il governatore Occhiuto, nel suo ruolo di commissario alla sanità, a compiere una visita a sorpresa in qualche reparto – suggerisco proprio l’Oncologia di Lamezia – per verificare personalmente se quanto affermo corrisponde o meno al vero. Il tempo della campagna elettorale è terminato, e spero che questo mio ultimo appello – che estendo anche ai futuri assessori e a tutti i consiglieri regionali – venga preso in considerazione, non prima però di una seria riflessione da parte di tutti. Perché nessuno di noi è immune da nulla, e basta davvero poco per trovarsi, un giorno, dall’altra parte della barricata.

Igor Colombo

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