Dopo anni di sospensioni, proroghe e attese, l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia volta pagina. Almeno così sembra. È stato infatti adottato il nuovo atto aziendale, un documento di 56 pagine che segna un passaggio importante per la riorganizzazione della sanità locale e per il futuro della medicina territoriale. L’atto, approvato dalla Commissione straordinaria che guida l’Asp dall’autunno scorso, ridisegna l’architettura interna dell’Azienda: ruoli, funzioni, strutture complesse e semplici, reti assistenziali e collegamenti con i presidi ospedalieri e i servizi territoriali. In altre parole, mette ordine in un sistema che per anni ha sofferto di frammentazione e incertezze.
Un percorso articolato
Un percorso articolato
Il nuovo documento è frutto di un percorso articolato, che ha coinvolto il Collegio di Direzione, le organizzazioni sindacali e la Conferenza dei Sindaci della provincia. Tutti interlocutori che, tra aprile e agosto, hanno avuto modo di confrontarsi sul testo, avanzare rilievi e suggerimenti, poi vagliati dai commissari nell’ottica di una pianificazione più funzionale ai bisogni del territorio. Dietro i tecnicismi e gli allegati, si intravede una precisa volontà: spostare l’asse della sanità vibonese dal modello ospedalocentrico a quello territoriale, in linea con gli indirizzi regionali e nazionali. Significa rafforzare la medicina di prossimità, le case e gli ospedali di comunità, i servizi domiciliari e la presa in carico dei pazienti cronici.
Carenze strutturali e organizzative
Un cambio di paradigma necessario in una provincia che, più di altre, ha pagato le carenze strutturali e organizzative della sanità pubblica. Tra carenze di personale, reparti sotto organico e difficoltà gestionali, il sistema ha spesso mostrato tutta la sua fragilità. Il nuovo Atto Aziendale, ora in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Commissario ad acta regionale, punta invece a restituire una visione unitaria e moderna: meno sovrapposizioni, più chiarezza nelle competenze, un organigramma aggiornato e una dotazione di personale ricalibrata sulle reali esigenze dei servizi.
Il programma della sanità
Si tratta, in sostanza, di un documento, quello firmato dai commissari Gianfranco Tomao, Gandolfo Miserendino e Gianluca Orlando – sul quale ci hanno lavorato assiduamente il direttore sanitario aziendale Ilario Lazzaro – che non si limita a disegnare una nuova mappa amministrativa, ma che ambisce a programmare il futuro della sanità vibonese per i prossimi anni. Un futuro che dovrà misurarsi con le sfide del territorio, ma anche con l’esigenza di riconquistare la fiducia dei cittadini, troppo spesso smarrita nei corridoi della burocrazia e dell’inefficienza. Se sarà davvero la svolta che molti attendono, lo dirà il tempo. Per ora, a Vibo Valentia, l’adozione del nuovo Atto Aziendale rappresenta un segnale: la macchina della sanità prova a rimettersi in moto. E lo fa, finalmente, con un progetto scritto nero su bianco.


