Sanità, protesta davanti all’ospedale “San Bruno”: non si può morire per la mancanza di servizi (foto-video)

Sanità, protesta davanti all’ospedale “San Bruno”: non si può morire per la mancanza di servizi (foto-video)

Cittadini e pazienti dializzati hanno preso parte al sit-in promosso dal Comitato “San Bruno” per denunciare la grave carenza di personale e attrezzature che da mesi paralizza il presidio serrese

Sit-in di protesta davanti all’ospedale “San Bruno”, promosso dal Comitato cittadino per denunciare le precarie condizioni in cui versa la struttura. In prima fila i dializzati, tra i più colpiti dalla situazione, che chiedono interventi urgenti per garantire la continuità delle cure.

Il presidente del Comitato, Rocco La Rizza, ha sottolineato come le condizioni della struttura siano ormai “di un degrado non più tollerabile” da parte dei cittadini e dei malati, molti dei quali “sono ormai stremati da rinvii, carenze e disorganizzazione”. La Rizza ha usato parole dure, lanciando una provocazione: “La politica – ha affermato – dovrebbe avere il coraggio di chiudere l’ospedale di Serra, perché così non si può più andare avanti. È un ospedale di trincea, abbandonato a sé stesso, con personale allo stremo. C’è l’influenza di qualche politico di turno che sembra voler affossare il pubblico a vantaggio del privato”.

Il presidente del Comitato, Rocco La Rizza, ha sottolineato come le condizioni della struttura siano ormai “di un degrado non più tollerabile” da parte dei cittadini e dei malati, molti dei quali “sono ormai stremati da rinvii, carenze e disorganizzazione”. La Rizza ha usato parole dure, lanciando una provocazione: “La politica – ha affermato – dovrebbe avere il coraggio di chiudere l’ospedale di Serra, perché così non si può più andare avanti. È un ospedale di trincea, abbandonato a sé stesso, con personale allo stremo. C’è l’influenza di qualche politico di turno che sembra voler affossare il pubblico a vantaggio del privato”.

Il Comitato chiede interventi immediati, a partire dall’assegnazione di almeno due medici in pianta stabile al reparto di Dialisi e dal potenziamento dei servizi sanitari essenziali. “Non siamo la ruota di scorta di Vibo e nemmeno l’anello sacrificale della Regione – ha aggiunto La Rizza –. Ci sono circa trenta dializzati a Serra e nei paesi vicini: non si può rischiare la vita per la mancanza di servizi”.

Il Comitato è pronto a dare vita a una mobilitazione territoriale che, nelle intenzioni dei promotori, non si fermerà finché non arriveranno risposte concrete.

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