Cobas, sciopero generale il 28 novembre: mobilitazione nazionale contro Finanziaria e privatizzazioni

Il sindacalismo di base scende in piazza nella giornata di domani. Nessuna intesa con la Cgil, che manifesterà il 12 dicembre. Cortei in numerose città

I Cobas e tutto il sindacalismo di base hanno convocato per l’intera giornata di domani, 28 novembre, lo sciopero generale di tutti i settori privati e pubblici, “a cui avremmo voluto partecipasse anche la Cgil per ripetere la grande e assai produttiva unità del 3 ottobre scorso: ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati e la Cgil ha preferito scioperare da sola e fuori tempo massimo il 12 dicembre quando l’iter della Legge di Bilancio sarà in conclusione”.

I Cobas e tutto il sindacalismo di base hanno convocato per l’intera giornata di domani, 28 novembre, lo sciopero generale di tutti i settori privati e pubblici, “a cui avremmo voluto partecipasse anche la Cgil per ripetere la grande e assai produttiva unità del 3 ottobre scorso: ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati e la Cgil ha preferito scioperare da sola e fuori tempo massimo il 12 dicembre quando l’iter della Legge di Bilancio sarà in conclusione”.

I motivi dello sciopero

La Confederazione Cobas – si legge in una nota – invita a scioperare per massicci investimenti nella scuola, sanità, trasporti, con il taglio drastico delle spese militari; la stabilizzazione di tutti i precari/e e dei lavoratori/trici in appalto della Pa; aumenti salariali che recuperino quanto perso (circa il 30%) nell’ultimo ventennio; l’adeguamento delle pensioni alla inflazione, rendendole pari all’ultimo stipendio in servizio; la riduzione dell’orario di lavoro e l’introduzione per legge del salario minimo; la fine del sostegno militare allo Stato di Israele, in solidarietà con la lotta del popolo palestinese.

Le altre ragioni

Lo sciopero è anche convocato contro le politiche economiche e fiscali della Finanziaria e lo spostamento di risorse dalle spese sociali agli armamenti; la privatizzazione delle aziende energetiche, delle poste, delle telecomunicazioni, del trasporto pubblico, dei servizi di igiene ambientale, della sanità, dell’istruzione; la violenza di genere e ogni divario salariale di genere; il Ddl Sicurezza che criminalizza il conflitto sociale e l’Autonomia differenziata che acuisce le differenze sociali tra le diverse regioni”. Diverse le città in cui si svolgeranno le manifestazioni. (Ansa)

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