La Cgil Calabria dedica una panchina rossa alle vittime di femminicidio: mai voltarsi dall’altra parte

Alla presenza del Collettivo Aurora, dell’Anpi e di numerosi iscritti, la segretaria Celeste Logiacco ha ribadito la necessità di rafforzare la cultura del rispetto, riconoscere i segnali della violenza e sostenere le vittime

Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne il Coordinamento donne Cgil Calabria ha inaugurato nella sede regionale del sindacato a Catanzaro una panchina rossa in memoria di tutte le donne vittime di femminicidio, monito di responsabilità è impegno affinché si creino le condizioni culturali per respingere o reprimere sul nascere la violenza di genere.

Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne il Coordinamento donne Cgil Calabria ha inaugurato nella sede regionale del sindacato a Catanzaro una panchina rossa in memoria di tutte le donne vittime di femminicidio, monito di responsabilità è impegno affinché si creino le condizioni culturali per respingere o reprimere sul nascere la violenza di genere.

L’inaugurazione, voluta dal Coordinamento donne della Cgil Calabria guidato da Celeste Logiacco, è avvenuta nella sede regionale di Catanzaro (intitolata alle donne vittime di ‘ndrangheta). All’iniziativa hanno partecipato il Collettivo Aurora e l’Anpi, oltre che una folta delegazione della Cgil composta da uomini e donne. Ad intervenire per la Cgil Calabria, oltre alla segretaria Logiacco, il segretario Luigi Veraldi.

Impegno concreto

“Questa panchina rossa – afferma Celeste Logiacco – testimonia e rappresenta il nostro impegno concreto e costante nella lotta contro la violenza sulle donne. Con questo gesto simbolico riaffermiamo la necessità di mantenere alta l’attenzione su un fenomeno drammatico che continua a richiedere responsabilità collettiva, collaborazione e azioni costanti. Vogliamo ricordare ogni donna che ha perso la vita per mano di chi diceva di amarla, sostenere chi ha subito violenza e dare voce a chi ancora oggi fatica a essere ascoltata perché la prevenzione e il rispetto partono da ciascuno di noi. La panchina rossa è dunque un monito e al tempo stesso un invito a riconoscere i segnali della violenza, a sostenere le vittime, a promuovere la cultura del rispetto e della parità, un invito a non voltarsi mai dall’altra parte e a scegliere, ogni giorno, l’amore che protegge e non quello che ferisce e uccide”. (Ansa)

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