L’imprenditore Francesco Cascasi: il rinnovo della concessione a Meridionale Petroli rischia di tradire la scelta della città

In una lettera vengono evidenziati incompatibilità urbanistica, rischi giuridici e affidamento degli investitori: tutti elementi che impongono una scelta netta tra diniego e proroga tecnica

Caro direttore,

la stampa ha dato ampio risalto agli investimenti privati sul porto di Vibo Marina e al condizionamento al quale sono sottoposti per la presenza dei depositi costieri. Il tema si è arricchito anche dalle informazioni preziose che il sindaco ha rilasciato: prima elencando gli incontri e le interlocuzioni avute con gli attori ministeriali e la proprietà della Meridionale Petroli e poi facendo veicolare le osservazioni presentate dal Comune in relazione al rinnovo della concessione.

la stampa ha dato ampio risalto agli investimenti privati sul porto di Vibo Marina e al condizionamento al quale sono sottoposti per la presenza dei depositi costieri. Il tema si è arricchito anche dalle informazioni preziose che il sindaco ha rilasciato: prima elencando gli incontri e le interlocuzioni avute con gli attori ministeriali e la proprietà della Meridionale Petroli e poi facendo veicolare le osservazioni presentate dal Comune in relazione al rinnovo della concessione.

Incompatibilità evidente ormai

La posizione dell’amministrazione comunale è netta: l’attuale ubicazione dei depositi è divenuta ormai incompatibile con la destinazione dell’area portuale di Vibo Marina. Incompatibilità della quale devono prendere atto anche Autorità Portuale e la stessa proprietà della Meridionale Petroli: sarebbe una forzatura innaturale voler continuare a stare laddove non si è più graditi ma neppure tollerati. E per quanto il ruolo formale che la legge assegna al Comune di Vibo Valentia nell’ambito della conferenza dei servizi non sia vincolante, bisogna prendere atto che il Comune non solo è il titolare dell’assetto del territorio ma soprattutto è ente esponenziale della comunità delle cittadine e cittadini che vivono e lavorano nell’ambito comunale.

Il rischio cavilli

Avverto però nella proposta di rinnovo condizionato il tarlo del cavillo, del litigio, del pelo nell’uovo: cioè di tutti quei tentennamenti, ritardi, scuse, artifici retorici che, una volta rilasciata la concessione, possono poi tornare utili per dire che non ci sono le condizioni per la delocalizzazione. Pacta sunt servanda, ma quante volte assistiamo a recriminazioni, rimpalli, scarico di responsabilità che impediscono la realizzazione di quanto sperato e promesso. Con la conseguenza di lasciare le cose come stanno.

Penso che neppure sia possibile tecnicamente il rilascio di una concessione con clausola risolutiva espressa. Inoltre il rilascio della concessione impone di superare, anche se temporalmente, e quindi contraddire la premessa posta dall’amministrazione comunale e cioè l’assenza delle condizioni per il rinnovo.

Una scelta coerente

Allora appare più nitida e coerente una decisione che ponga un diniego al rinnovo della concessione e si proceda a concedere una proroga tecnica in vista dei tempi, già di per sé non brevi, per le procedure di localizzazione. Inoltre, per tornare agli investimenti privati, la delibera del Consiglio comunale che impegna l’amministrazione alla delocalizzazione dei depositi costieri ha determinato un affidamento negli investitori che destinano le loro risorse finanziarie nella certezza di un processo di bonifica delle aree portuali da tutti quegli elementi di bruttura e inquinamento che fino ad oggi hanno bloccato lo sviluppo. Affidamento che ha anche una connotazione giuridica dato che, laddove sia disatteso il messaggio veicolato, non solo si bloccano gli investimenti ma potrebbe legittimare anche eventuali azioni risarcitorie. Occorre ancora un altro sforzo di coerenza e la città di Vibo Marina può finalmente trovare nuova vita.

Francesco Cascasi – Imprenditore

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