A Vibo Valentia la politica sembra muoversi molto senza andare da nessuna parte. Commissioni consiliari convocate in modo serrato e un rimpasto di Giunta sempre più probabile procedono in parallelo, alimentando una sensazione diffusa di stallo. Le prime appaiono spesso svuotate della loro funzione di indirizzo e controllo. Il secondo, ovvero il rimpasto, si profila come una resa dei conti interna, dettata più dagli equilibri di corrente che da una reale esigenza di governo. Una gabbia che rischia di intrappolare anche il sindaco. Nel frattempo, l’azione amministrativa rallenta. I problemi della città restano irrisolti. La distanza tra Palazzo e comunità si allarga. E il tempo perso diventa un costo collettivo.
A Vibo Valentia la politica sembra muoversi molto senza andare da nessuna parte. Commissioni consiliari convocate in modo serrato e un rimpasto di Giunta sempre più probabile procedono in parallelo, alimentando una sensazione diffusa di stallo. Le prime appaiono spesso svuotate della loro funzione di indirizzo e controllo. Il secondo, ovvero il rimpasto, si profila come una resa dei conti interna, dettata più dagli equilibri di corrente che da una reale esigenza di governo. Una gabbia che rischia di intrappolare anche il sindaco. Nel frattempo, l’azione amministrativa rallenta. I problemi della città restano irrisolti. La distanza tra Palazzo e comunità si allarga. E il tempo perso diventa un costo collettivo.


