È entrato nella fase operativa il concorso di idee per la riqualificazione del lungomare di Nicotera. Scaduto il termine del 28 novembre per la presentazione delle proposte, con determina del 4 dicembre 2025 è stata nominata la Commissione giudicatrice, successivamente integrata con la determina del 19 dicembre 2025 che ha disposto la sostituzione del presidente. La seduta di insediamento è fissata per il prossimo 9 gennaio.
È entrato nella fase operativa il concorso di idee per la riqualificazione del lungomare di Nicotera. Scaduto il termine del 28 novembre per la presentazione delle proposte, con determina del 4 dicembre 2025 è stata nominata la Commissione giudicatrice, successivamente integrata con la determina del 19 dicembre 2025 che ha disposto la sostituzione del presidente. La seduta di insediamento è fissata per il prossimo 9 gennaio.
La Commissione risulta composta dagli architetti Amedeo Schiattarella, presidente in sostituzione dell’architetto Guendalina Salimei, Carmen Oppedisano, Maurizio Giovanni Imperio, Carmelo Nava e Rosario Di Renzo, in qualità di componenti titolari. Componenti supplenti sono invece gli architetti Giovanni Chirico, Valerio Morabito, Pietro Currò e Maria Carmosina Corrado. Su di loro ricadrà la responsabilità pubblica e giuridica della corretta applicazione dei criteri di valutazione e della selezione dell’idea ritenuta migliore.
L’invito alla Commissione
Proprio in considerazione di questo ruolo, Italia Nostra a.p.s. – Sezione di Vibo Valentia ha inviato, in data 20 dicembre, una nota formale alla Commissione, depositata al Comune di Nicotera, contenente un invito definito “preciso e puntuale”.
Nella comunicazione, l’associazione ha richiamato quanto previsto nel Documento di avvio della progettazione (D.A.P.), nel quale la R.U.P., architetto Carmen Oppedisano, “ha indicato obiettivi, azioni strategiche e principi fondamentali cui la Commissione dovrà attenersi nella valutazione delle proposte. Gli obiettivi indicati sono il recupero dell’habitat ambientale, la ricucitura urbana e sociale, la destagionalizzazione dello sviluppo turistico con funzioni utili sia per l’uso balneare sia per quello quotidiano del lungomare, e il potenziamento della qualità del luogo secondo il principio del “Design for all””.
Tra le azioni ritenute più “rilevanti” figurano il “recupero e il potenziamento delle eccellenze ambientali, la concezione del lungomare come corridoio di verde urbano dedicato alla mobilità sostenibile, l’utilizzo di tecniche e materiali idonei a ridurre l’effetto isola di calore, l’impiego di essenze autoctone a bassa manutenzione, l’aumento delle superfici permeabili e la riorganizzazione degli spazi per favorirne fruizione e accessibilità”.
Italia Nostra ha inoltre ricordato che la selezione delle migliori cinque idee “dovrà rispettare due principi fondamentali: quello del “minimo intervento” e quello del DNSH, Do No Significant Harm, ovvero nessun danno significativo all’ambiente”.
Alla luce di tali premesse, l’associazione ha evidenziato come “eventuali progetti che prevedano l’abbattimento, l’espianto o la riallocazione degli alberi esistenti sul lungomare risulterebbero in contrasto con obiettivi, azioni e principi indicati nel D.A.P. Sul tratto costiero, infatti, è presente un patrimonio arboreo costituito da circa 140 palme, in gran parte Washingtonia, e da circa 19 alberi di ficus di età compresa tra i 30 e i 40 anni, ritenuti capaci di garantire ombreggiamento, benessere termo-idrometrico e funzioni ecosistemiche costanti nel corso dell’anno”. Italia Nostra ha inoltre sottolineato il “valore paesaggistico e ambientale dei ficus”, nonché le “criticità legate a un loro eventuale espianto, tra lavori invasivi, scarse probabilità di attecchimento e ulteriori costi di manutenzione”.
Prossimi passi
Per tali ragioni, l’associazione ha invitato la Commissione a “disapplicare l’inciso contenuto nel D.A.P. che prevede la possibile totale sostituzione delle alberature esistenti”, ritenendolo “manifestamente illogico rispetto alla ratio del documento”, oppure ad “attribuire il punteggio minimo a tutte le proposte che contemplino abbattimenti, espianti o diverse allocazioni delle alberature presenti”.
Italia Nostra ha infine concluso affermando che “una riqualificazione del lungomare all’avanguardia è possibile senza distruggere o abbattere il verde urbano esistente, auspicando un cambio di rotta rispetto a pratiche considerate distruttive”.


