Lamezia, consegnati i diplomi internazionali di counselor

L’evento, intitolato “I professionisti dell’ascolto”, ha segnato anche l’avvio di una collaborazione strategica tra Aspic e International Culture Foundation, nell’ambito del progetto Culture Med Hub

Lo storico Palazzo Blasco, sede della International Culture Foundation, ha ospitato la cerimonia ufficiale di consegna dei Diplomi Internazionali di counselor professionista, rilasciati dall’A.s.p.i.c (Associazione per lo sviluppo psicologico dell’individuo e della comunità) della sede di Roma (Scuola Superiore europea di counseling professionale) e dalla sede consociata di Catanzaro, ubicata a Lamezia Terme, che opera per integrare la crescita personale con il progresso della collettività, promuovendo il counseling come strumento di cambiamento individuale e sociale positivo attraverso la competenza dell’ascolto e della comunicazione efficace. 

Lo storico Palazzo Blasco, sede della International Culture Foundation, ha ospitato la cerimonia ufficiale di consegna dei Diplomi Internazionali di counselor professionista, rilasciati dall’A.s.p.i.c (Associazione per lo sviluppo psicologico dell’individuo e della comunità) della sede di Roma (Scuola Superiore europea di counseling professionale) e dalla sede consociata di Catanzaro, ubicata a Lamezia Terme, che opera per integrare la crescita personale con il progresso della collettività, promuovendo il counseling come strumento di cambiamento individuale e sociale positivo attraverso la competenza dell’ascolto e della comunicazione efficace. 

Fine di un percorso

L’evento, per i neo-diplomati, ha celebrato il completamento di un percorso formativo triennale di 900 ore, certificato dall’Iac (International association for counseling), frutto della proficua e continuativa collaborazione tra i docenti di Roma e Lamezia Terme, che forma alla professione di esperti nella relazione di aiuto, riconosciuta e disciplinata dalla legge n.4/2013.

La cerimonia, intitolata “I professionisti dell’ascolto”, è stata presieduta dalla prof.ssa Angelina De Sensi Frontera, presidente dell’A.s.p.i.c.- Catanzaro, con sede a Lamezia Terme, formatrice e supervisore in Counseling; della Commissione hanno fatto parte il counselor supervisore Marco Andreoli, la presidente dell’A.s.p.i.c. di Reggio Calabria, Claudia Scuncia, e la vice-presidente dell’A.s.p.i.c. di Lamezia Terme, Rosaria Fasano. 

La collaborazione

La scelta di coinvolgere l’International Culture Foundation, presieduto dalla prof.ssa Giovanna De Sensi Sestito, non è stata casuale, in quanto l’evento ha inteso dare inizio a una collaborazione con l’A.s.p.i.c., nel quadro della costituzione della rete del Culture Med Hub, l’hub internazionale delle arti, della scienza e della creatività, polo di attività culturali e scientifiche di alto profilo internazionale, centrate proprio sulla cooperazione, la sinergia, il dialogo e la creatività condivisa e, dunque, sull’ascolto, “primo gradino verso la rigenerazione di un benessere culturale”. Un approccio integrato che mira a trasformare la fruizione culturale in una risorsa strategica per il benessere, l’inclusione e lo sviluppo del territorio, anche in un’ottica internazionale. 

Come ha dichiarato la prof.ssa Alessandra Mazza, che ha fatto gli onori di casa per la Fondazione: “L’incontro tra Aspic e International Culture Foundation trova il suo fondamento nella condivisione di una visione dove l’ascolto non è solo una tecnica professionale, ma un valore etico e sociale. All’interno del progetto Culture Med Hub, l’ascolto viene identificato come lo strumento primario per decodificare i bisogni del territorio e trasformare la cultura in un’esperienza di crescita collettiva. Questo incontro nasce dalla volontà di unire le competenze psicosociali dell’A.s.p.i.c. con la missione artistico-scientifica della Fondazione. L’obiettivo è creare spazi — fisici e relazionali — dove il dialogo interculturale e la creatività diventino motori di inclusione. In quest’ottica, il “professionista dell’ascolto” diventa architetto di nuove forme di cittadinanza attiva, capace anche di tradurre il sapere in benessere culturale diffuso e fare della cultura un bene comune accessibile e rigenerativo per l’intera comunità”.

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