A Conflenti, ai piedi del Reventino, l’inverno profuma di musica tradizionale e comunità: da domani, sabato 27 dicembre, torna Felici & Conflenti – Edizione Invernale, la tre giorni che trasforma il paese in un luogo di incontro, studio, festa e trasmissione orale dei saperi.
A Conflenti, ai piedi del Reventino, l’inverno profuma di musica tradizionale e comunità: da domani, sabato 27 dicembre, torna Felici & Conflenti – Edizione Invernale, la tre giorni che trasforma il paese in un luogo di incontro, studio, festa e trasmissione orale dei saperi.
Non è un festival nel senso tradizionale del termine: è una festa di comunità, un laboratorio a cielo aperto (e non solo), in cui la cultura non si espone, ma la si pratica in maniera partecipata. Le strade, le piazze, le case, le chiese e gli spazi pubblici di Conflenti tornano a risuonare di organetti diatonici, zampogne, voci dal sapore antico, passi di danza e gesti condivisi, in un dialogo costante tra musicisti, ricercatori, appassionati, cittadini e visitatori.
Gli appuntamenti
Durante le tre giornate si alterneranno laboratori di strumento e danza, incontri di approfondimento sulla vita nei paesi e sulla trasmissione della memoria, momenti conviviali, seminari dedicati alle intonazioni tradizionali e ai loro significati, spettacoli teatrali e concerti che intrecciano tradizione e contemporaneità.
Tra gli ospiti, studiosi come Vito Teti e Domenico Cersosimo, ensemble e musicisti come Ajri i Lumit e Rrijmi Bashke, Hiram Salsano e Marcello De Carolis, e la formazione Ra di Spina, che chiuderà il festival con un concerto in Piazza Pontano. Accanto a loro, come sempre, i suonatori di tradizione dell’area del Reventino, anima viva del progetto.
In un tempo in cui i paesi sembrano destinati al silenzio, Felici & Conflenti dimostra che il patrimonio culturale non è un reperto da conservare, ma un corpo vivo da abitare. Qui la trasmissione avviene soprattutto per via orale, per contatto diretto e in via partecipata, senza palchi che separano, ma con uno spazio comune che accoglie e mette in relazione.
Ogni giornata sarà scandita da pranzi sociali e cene condivise, in cui la gastronomia locale diventa parte integrante del racconto: un modo per stare insieme, nutrire i legami e lasciare che l’esperienza attraversi tutti i sensi.
Uno sguardo al mondo
L’edizione invernale 2025 conferma la direzione artistica di Alessio Bressi e quella scientifica di Christian Ferlaino, e si inserisce nella traiettoria ormai decennale di un percorso che, partendo da un piccolo centro dell’entroterra calabrese, guarda con lucidità al mondo e dialoga con realtà culturali e accademiche nazionali e internazionali.


