Visita ufficiale del prefetto e dei vertici delle forze dell’ordine a Dinami, centro all’estrema periferia della provincia vibonese che negli ultimi tempi (insieme a centri viciniori) è stato teatro di svariati fatti di sangue che hanno turbato la comunità. Un parterre di personalità forse mai viste in paese (che, comunque, è stato visitato negli anni scorsi dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, per l’inaugurazione di un centro di aggregazione).
Stavolta a portarsi nel centro premontano, per fatti meno celebrativi, sono stati: il prefetto, Anna Aurora Colosimo, il questore, Rodolfo Ruperti, i comandanti provinciali dei carabinieri, Luca Toti, della GdF, Eugenio Bua, e della Compagnia dei carabinieri di Serra San Bruno, Pierantonio Tarantino, il commissario capo della polizia di Serra, Gianmarco Perri, i quali hanno voluto rimarcare la presenza dello Stato anche nell’hinterland, per un’azione concreta in difesa della legalità e della sicurezza dei cittadini. Presenti anche i parroci don Rocco Suppa (Dinami) e Padre Angiolino Solano (Monsoreto e Melicuccà di Dinami).
A nome di tutta la comunità, hanno gradito la visita, e sottolineato l’importanza della stessa, come simbolo di vicinanza tra istituzioni, anche governative, e forze dell’ordine, il sindaco, Nino di Bella, l’amministrazione e la giunta da lui guidate e i capigruppo consiliari. In particolare il primo cittadino, che ha ricevuto gli ospiti in municipio, ha voluto esprimere i suoi personali ringraziamenti per tale visita, che dimostra la vicinanza dello stato alle piccole realtà, importante soprattutto in momenti delicati come quello attuale. La mattinata è proseguita con un tour tra i principali luoghi di culto del paese: il santuario della “Madonna della Catena”, per la quale si svolgeranno solenni festeggiamenti nel mese di luglio, e la chiesa della frazione Monsoreto. Un concreto interesse dove concreti, e tanti, sono i problemi.