A Vena Superiore il Natale prende vita: sabato il presepe vivente itinerante

Un percorso tra fede, antichi mestieri e scene della Natività che trasforma il borgo in una piccola Betlemme, grazie all’impegno della parrocchia San Nicola Vescovo, dell’associazione Venoti S.N. e dell’intera comunità locale

Un appuntamento che unisce identità culturale, spiritualità e senso di comunità. Sabato 27 dicembre, a partire dalle ore 17, Vena Superiore ospiterà il tradizionale presepe vivente itinerante, giunto alla sua quinta edizione, uno degli eventi natalizi più attesi dalla comunità locale.

Un appuntamento che unisce identità culturale, spiritualità e senso di comunità. Sabato 27 dicembre, a partire dalle ore 17, Vena Superiore ospiterà il tradizionale presepe vivente itinerante, giunto alla sua quinta edizione, uno degli eventi natalizi più attesi dalla comunità locale.

L’iniziativa è organizzata dalla parrocchia San Nicola Vescovo, sotto l’attenta regia dei parroci don Roberto Carnovale e don Raffaele Ferrazzo, con la collaborazione determinante dell’associazione Venoti S.N., presieduta da Giuseppe Sorrentino, il cui contributo è stato imprescindibile per la realizzazione del progetto. L’evento gode inoltre del patrocinio del Comune di Vibo Valentia, dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia e del CISL FNP Pensionati Magna Grecia. 

Esperienza unica

Il presepe vivente di Vena Superiore coinvolge l’intera comunità venese nella rievocazione della Natività, offrendo un’esperienza che si rinnova ogni anno come momento di fede e tradizione locale. La partecipazione corale del paese consente di riscoprire il significato autentico del Natale, creando un’atmosfera carica di speranza e spiritualità e rafforzando i legami sociali che uniscono Vena in un’unica comunità.

Il percorso del presepe si snoda attraverso 29 postazioni che fanno rivivere il borgo antico e i mestieri di un tempo: il fabbro, il fornaio, l’osteria, la lavorazione della lana e del sapone, il ricottaro che trasforma dal vivo il latte in ricotta e formaggio. Un gruppo di donne prepara le tradizionali frittelle e le cururicchie, mentre la fornaia inforna e cuoce il pane da offrire ai visitatori.

Piccola Betlemme

Il borgo si trasforma così in una piccola Betlemme, con scene che riproducono il censimento, le ricamatrici, il falegname, il mugnaio, gli artigiani dei cesti, la gucceria e il recinto dei pastori con le pecore. Odori e profumi delle strette vie accompagnano il visitatore lungo il cammino, conducendolo verso la capanna della Natività in una dimensione suggestiva e senza tempo, tanto cara alla tradizione francescana.

Un evento che rinnova la magia del Natale attraverso fede, storia e tradizione venese, restituendo al presepe vivente il suo valore più autentico di memoria collettiva e partecipazione comunitaria.

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